Screening del carcinoma della cervice uterina: i dati della provincia di Varese da gennaio a giugno 2022

Le campagne di screening sono indispensabili per incidere sulla prevenzione e garantire diagnosi precoci

A inizio 2022, ATS Insubria ha attivato il programma di screening del carcinoma della cervice uterina per le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni: questa campagna preventiva integrata ha l’obiettivo di diagnosticare eventuali lesioni del collo dell’utero, causate dai ceppi a rischio oncogeno del Papilloma virus Umano (HPV), in una fase precoce, prima che le stesse evolvano nel tumore maligno della cervice uterina.

Nel caso di esito positivo dei test di screening la donna viene inserita in un percorso specialistico ginecologico di approfondimento diagnostico tramite colposcopia e di monitoraggio nel tempo con eventuale trattamento in una fase antecedente allo sviluppo di una forma tumorale.

I virus della famiglia HPV rappresentano la più comune delle infezioni a trasmissione sessuale; il contagio può avvenire anche tramite semplici contatti nell’area genitale. Vi è ormai evidenza scientifica circa il fatto che nel 99% dei casi di cancro della cervice uterina è presente, come agente oncogeno, il Papilloma virus.

Il nuovo programma pubblico di screening, si legge su ats-insubria.it, consiste nell’offerta attiva del Pap test alle donne di età 25-29 anni, non già vaccinate per HPV in età adolescenziale. Le donne tra 30-64 anni, indipendentemente dallo stato vaccinale per HPV, sono invitate per esecuzione di HPV DNA test su striscio cervicale (medesima metodica di prelievo seguita per il Pap test) da ripetersi ogni 5 anni in caso di negatività. Il prelievo in entrambi i casi è effettuato presso la rete dei Consultori Familiari delle tre ASST e presso l’ambulatorio dedicato dell’ospedale Sacra Famiglia Fatebenefratelli di Erba.

Le donne più giovani, già vaccinate precedentemente con ciclo completo di vaccinazione anti HPV, saranno invitate per la prima volta allo screening, con HPV DNA test ogni 5 anni, a partire dai 30 anni d’età.

Le indagini analitiche citologiche – Pap test- e di ricerca molecolare dei ceppi HPV a rischio oncogeno –  HPV DNA test- sono eseguite, qualora uno dei due test sia positivo, presso il Laboratorio di Anatomia Patologica di ASST Sette Laghi in sequenza, sul medesimo campione biologico senza necessità di ripetizione del prelievo da parte della donna.

Con soddisfazione ATS Insubria riferisce che, dal mese di gennaio 2022 a fine giugno, ha invitato a screening complessivamente 26.782 donne della fascia 25-64 anni, residenti nel territorio di competenza: 11.938 nell’area lariana e 14.844 nell’area di Varese.

Hanno aderito all’invito n.9.579 donne con una percentuale di adesione pari al 36%.

Il numero di donne inviate a colposcopia per positività dei due test sopra citati sono state pari a 305 ovvero il 3,2% delle donne aderenti allo screening.

L’Agenzia intende proseguire in futuro l’estensione progressiva dello screening all’intero target 25-64 anni, mirando, in particolare nei prossimi mesi dell’anno in corso, a coinvolgere prioritariamente le giovani donne venticinquenni, nate nel 1997 e non già vaccinate per HPV, nonché le donne nate nel 1958 e 1959.