Sei anni di sogni in una vita. Ma cosa c’è dietro la notte?

A tu per tu con l’esperto - Il sonno si distingue in fase non-Rem e Rem. E spesso ci lascia delle tracce

Il sonno è un’attività differenziata in diverse fasi, comune non solo ai mammiferi ma anche ad alcune specie di uccelli. Il sonno viene distinto in fasi, ben caratterizzate dal punto di vista neurofisiologico, di tipo non-Rem (sonno profondo) e Rem (a rapidi movimenti oculari), che presenta diverse analogie con lo stato di veglia (aumento del metabolismo e del flusso cerebrale in specifiche aree). Si ritiene che la stimolazione periodica e sistematica delle reti neurali sia necessaria per sviluppare e preservare le funzioni del sistema nervoso centrale. La maggior parte dell’attività onirica complessa con componenti visive (il sogno vero e proprio) si svolge nelle fasi Rem. Le diversi fasi Nrem e Rem tendono a ripetersi ciclicamente nel corso della notte e sono legate alla stimolazione di specifiche strutture cerebrali, nonché influenzate dall’attività di diversi neurotrasmettitori (acetilcolina, serotonina, noradrenalina). Si calcola che in media sogniamo quasi due ore a notte, circa sei anni nel corso della vita.La funzione dei sogni rimane tuttora oscura, alcuni li ritengono una sorta di “stato confusionale” in cui la soppressione dell’attività del lobo frontale e la contemporanea attivazione delle aree associative visive e paralimbiche permette l’accettazione acritica di contenuti visivi bizzarri, dell’alterata relazione temporale e dell’aumento di emotività che caratterizza i contenuti onirici. Altri

ricercatori hanno ipotizzato, come espresso già da Freud, che i sogni rappresentino l’espressione di desideri ed impulsi latenti (inconsci). Diversi studi infine hanno mostrato come il sonno influenzi le nostre capacità di consolidare le tracce mnesiche, dove le fasi non Rem interverrebbero favorendo soprattutto la memoria dichiarativa, mentre la fase Rem rivestirebbe un ruolo importante per le memorie emozionali e procedurali.I sogni spaventosi (incubi) sono frequenti sia nei bambini che negli adulti: si verificano durante il sonno Rem e possono essere accentuati nelle situazioni in cui questa fase risulti incrementata, come può avvenire durante la sospensione di alcool o di farmaci sedativi-ipnotici che tendono, invece, a sopprimere cronicamente la fase Rem. Gli incubi non hanno un significato clinico quando sono occasionali. Talora sono messi in relazione dai soggetti che li sperimentano con specifiche circostanze scatenanti.Numerose patologie neurologiche possono alterare la struttura del sonno. Nei parkinsonismi risulta particolarmente influenzato il sonno Rem, spesso anche in fasi che precedono la comparsa dei sintomi motori. Nel disturbo del comportamento del sonno Rem, i pazienti presentano violenti comportamenti di messa in atto di sogni (movimenti complessi e spesso bruschi e violenti) che sono potenzialmente pericolosi per chi sta accanto. Questi comportamenti motori sono infatti generalmente di tipo aggressivo o esplorativo.