Servizio ferroviario regionale a Trenord per altri 10 anni. Astuti: “Ignorata la rabbia dei pendolari”

Il consigliere del Pd al Pirellone attacca l'amministrazione di centrodestra: "E' cambiato il nome dell’assessore ma con Fratelli d’Italia e Lega per chi viaggia in Lombardia non c'è mai una buona notizia"

MILANO – Nell’audizione avvenuta oggi in commissione trasporti del Consiglio regionale della Lombardia, l’assessore Franco Lucente ha affermato che nel giro di un paio di settimane la giunta regionale delibererà l’affidamento senza gara del servizio di trasporto ferroviario regionale a Trenord per i prossimi dieci anni.

Duro il commento del Partito Democratico: “L’assessore Lucente conferma che l’intenzione della giunta regionale, dopo ben tre proroghe, è di riconsegnare i pendolari lombardi nelle mani di Trenord fino al 2033 – dichiara il consigliere regionale dem Samuele Astuti -. Fratelli d’Italia e Lega hanno deciso di ignorare la rabbia e la frustrazione di chi, tutti i giorni, viaggia sui treni regionali e, anzi, premieranno Trenord con dieci anni di contratto in più, senza curarsi dei rilievi dell’Agenzia di regolazione dei trasporti rispetto alla durata del rinnovo. La Regione, alla fine, non ha intenzione di cambiare nulla, disattendendo le richieste dei pendolari. A Trenord, inoltre, andrà circa la metà delle risorse a disposizione dell’intero trasporto pubblico in Lombardia, che già versa in condizioni molto difficili per il grave sottofinanziamento, con il concreto rischio vengano ridotte le risorse a favore delle agenzie e quindi del trasporto pubblico su gomma. Ma le brutte notizie per i pendolari non sono finite qui, perché dai numeri forniti dall’assessore, che prevede un’impennata dei ricavi dell’azienda ferroviaria regionale da qui ai prossimi dieci anni, sembra che si prospettino anche consistenti aumenti del costo di biglietti e abbonamenti. Si parte male, è cambiato il nome dell’assessore ma, con il centrodestra in Regione, per il trasporto pubblico lombardo e per chi lo utilizza non c’è mai una buona notizia”.