Siccità, a Malnate l’acqua scarseggia: ordinanza del sindaco come a Tradate. Cresce la preoccupazione

Vietato riempire le piscine, lavare gli automezzi privati e innaffiare giardini e orti Multe da 200 a 500 euro. E la società della fornitura idrica: "Non si esclude che possano verificarsi disservizi di distribuzione alle utenze"

Un po’ ovunque da diversi mesi è piovuto – è proprio il caso di dire – col contagocce. E le conseguenze della siccità nella provincia di Varese si stanno facendo sentire, costringendo le amministrazioni locali a interventi drastici, pur decisamente impopolari.

Così dopo il caso di Tradate, anche a Malnate, nel pomeriggio di giovedì 16 giugno, il sindaco Irene Bellifemine ha emanato un’ordinanza per limitare il consumo di acqua potabile.

In particolare sarà vietato l’utilizzo di acqua potabile derivante dalla rete pubblica per riempire le piscine, lavare gli automezzi privati e innaffiare giardini e orti.

Nel piccolo comune alle porte di Varese la situazione è piuttosto critica, come testimonia la comunicazione di Lereti, società fornitrice dell’acqua che prefigura possibili ulteriori conseguenze. A tal proposito si legge che: “a fronte della perdurante assenza di precipitazioni, si stanno evidenziando potenziali e imminenti situazioni di criticità con riferimento all’approvvigionamento idrico anche per il Comune di Malnate”. Per ora “si sta immettendo in rete l’acqua da tutte le fonti di approvvigionamento a disposizione anche da Comuni limitrofi, ma non si esclude che prossimamente possano verificarsi disservizi di distribuzione alle utenze finali in ragione della riduzione delle portate disponibili”. Di conseguenza «non è escluso che nel breve periodo si rendano necessarie azioni di razionamento dell’acqua alle utenze”.

Dinanzi a una situazione cosi critica il Comune ha deciso di intervenire. Ecco il comunicato:

Si comunica alla cittadinanza che visto il perdurare del periodo di siccità e considerata la segnalazione del gestore della rete idrica di carenza di acqua nei pozzi comunali, il Sindaco ha emanato l’ordinanza numero 93/2022 atta a limitare il consumo di acqua potabile fatte salve le necessità domestiche, igienico-sanitarie, commerciali (ivi compresi autolavaggi) e produttive.
Nello specifico, la cittadinanza non potrà utilizzare acqua potabile prelevata dalla rete pubblica per quanto di seguito esposto:


riempimento di piscine;
lavaggio di automezzi privati;
innaffiamento di giardini e orti privati;

I trasgressori saranno puniti con sanzione amministrativa variabile tra 200 e 500 euro. L’ordinanza sindacale ha durata di 120gg fatte salve differenti comunicazioni.
L’importanza dell’osservazione delle norme contenute è fondamentale nel rispetto della comunità e di un bene fondamentale come l’acqua. Il mancato rispetto arreca gravi danni a se stessi e alla città tutta.