“Sistema Malpensa”, assoluzioni, prescrizioni e pena ridotte in Appello. Restituiti i beni a Rosati

Il processo sulle cooperative di lavoro nell'area cargo sotto il controllo del consorzio Expo Job, nato da una maxi inchiesta della Guardia di Finanza nel 2013. L'ex presidente del Varese Calcio è passato da una condanna a 9 anni in primo grado a 2 anni e 4 mesi: cade il reato associativo e quasi tutti gli illeciti tributari, rimane in piedi una sola emissione di fatture inesistenti che si prescrive fra poche settimane

MILANO – Assoluzioni, prescrizioni e riduzioni di pena nel processo di Appello milanese al ‘sistema’ delle cooperative di lavoro nell’area cargo di Malpensa sotto il controllo del consorzio Expo Job, nato da una maxi inchiesta della Guardia di Finanza nel 2013. La sentenza, letta ieri pomeriggio dal presidente della seconda sezione d’Appello di Milano, Enrico Manzi, ha ridotto le pene da 9 anni in primo grado a 2 anni e 4 mesi per Antonio Rosati, l’imprenditore ed ex presidente del Varese Calcio (ed ex vice presidente del Genoa), a cui vengono restituiti i beni sequestrati per diverse decine di milioni di euro. La Procura ordinaria di Milano e la GdF lo ritenevano a capo di un’associazione a delinquere finalizzata a una maxi frode fiscale basata su un giro di 250 milioni di euro di false fatture.

Per Rosati cade in Appello il reato associativo e quasi tutti gli illeciti tributari, rimane in piedi una sola emissione di fatture inesistenti che si prescrive fra poche settimane. Al termine del processo di secondo grado lo scorso autunno la Procura generale, rappresentata dalla Pg Celestina Gravina, aveva chiesto il proscioglimento degli imputati per inutilizzabilità delle prove e gli accertamenti fiscali dell’Agenzia delle Entrate. Pene ridotte anche per Agostino Furnari (1 anno e 6 mesi) e Antonio Luogo (3 anni e 6 mesi più un sequestro da 6 milioni di euro).

Tutti assolti o con dichiarazione di non doversi procedere per intervenuta prescrizione per gli altri imputati del procedimento: Bruno Limido, Vincenzo Montemurro, Rocco Talia, Giampietro Congiusta, Barbara Termine, Irma Angelotti, Gian Mario e Devis Ventola, Roberto Legari. Avevano rinunciato all’Appello come parte civile i lavoratori delle cooperative di facchinaggio nella più importante area cargo d’Italia e la Cub Trasporti che non si erano visti riconoscere danni e risarcimenti nel primo giudizio. Le motivazioni della sentenza verranno depositate entro 90 giorni.