Soffre, lotta, vince: buon Natale, Varese

Openjobmetis corsara a Caserta (i tifosi locali tentano pure un’invasione): Poz, terza vittoria di fila. I biancorossi volano nel primo tempo, poi rischiano ma non tremano nel finale. E la classifica sorride

Sul campo tradizionalmente ostico di Caserta, contro una Pasta Reggia rinnovata e orgogliosa, ma sempre fragile, la Openjobmetis conquista la terza vittoria consecutiva malgrado la prestazione ancora una volta non esaltante, fatta di buona difesa e vantaggi ampi per 20’, seguiti dal solito smarrimento post intervallo lungo, mitigato da un finale di partita eccellente di Willie Deane, autore di 23 punti.
La grande minaccia si chiama Sam Young: l’ala Usa cerca di mettere subito paura agli ospiti e Varese,

complici due tiri liberi sbagliati da Eyenga e qualche palla scioccamente persa, va sotto 11-4, costringendo Pozzecco al primo time out.
La riscossa parte proprio da una stoppata dal congolese, maglia numero 31, sul capocannoniere del campionato: Deane, lanciato ancora una volta in quintetto, concretizza ogni pallone e la Openjobmetis infila un parziale di 14-0, interrotto dal canestro del 13-18 di Antonutti. E’ solo una pausa nella cavalcata biancorossa, che riprende fino alla tripla di Rautins con la quale si va al primo riposo: 13-25.
Il -10 di Ivanov non scalda il PalaMaggiò: il bulgaro si becca subito dopo un tecnico e gli ospiti, con Rautins e Diawara, si tengono a distanza di sicurezza. Young sfugge però alla marcatura asfissiante di Eyenga e si prende applausi per una schiacciata spettacolare, subito vanificata dai canestri di Robinson e Daniel, che firma il +15 (massimo vantaggio). I minuti passano senza scossoni al punteggio: l’unico vero choc tentano di causarlo i tifosi di casa, che minacciano l’invasione di campo dopo un doppio tecnico contestato a Ivanov (espulso). Varese torna però a sbagliare a ridosso dell’intervallo lungo, concedendo sulla sirena a Capin la tripla del possibile -7, che non va: 34-44.
Al ritorno in campo, però, si compie la solita metamorfosi autodistruttiva: il gioco biancorosso non gira più, complice una difesa più aggressiva dei padroni di casa, e in più Varese è costretta precauzionalmente a preservare Eyenga per il finale, dopo il quarto fallo del congolese. Cinque minuti e mezzo senza canestri rigettano così i biancorossi nell’incubo del crollo, già visto in troppe occasioni. Trascinata da Capin e Young, Caserta rimonta e passa addirittura avanti sul 45-44, vantaggio subito annullato da Callahan. La Pasta Reggia trova però dall’arco le soluzioni che sembrano rompere l’equilibrio, a fronte di una Varese invece imprecisa anche dalla distanza. I padroni di casa chiudono 59-55 la terza frazione, sbagliando addirittura con Tommasini, sulla sirena, il canestro pesante del possibile +7. Gli ospiti tornano in partita con 4 liberi, firmati Robinson e Daniel, poi è sofferenza pura, un sorpasso dopo l’altro. Carleton Scott si carica Caserta sulle spalle, Willie Deane fa la stessa cosa dall’altra parte, fino al +6 ospite, 73-79. Sono ancora due liberi del play bulgaro a dare a Varese sicurezza del successo, che arriva poi per 82-78. Trionfo sofferto, non bello, ma tanto tanto pesante. Quello della Pasta Reggia, 0 punti in 11 partite, sarà un pessimo Natale.