Spagna chiama, Bizzozero risponde

Nei locali della Cooperativa di piazza Statuto spazio a tessuti unici provenienti dalla penisola iberica. L’opera di Ulisse Bini, un figlio del quartiere. Che insieme agli affari corona anche il suo sogno d’amore

– Ulisse Bini, bizzozerese dall’età di cinque anni, approda alla Cooperativa di piazza Statuto e vi apre «Il magazzino», uno showroom dove esporre e vendere gli originali tessuti spagnoli impermeabilizzati. Si tratta di tovaglie e tappetini che si possono lavare con un colpo di spugna, ma che nello stesso tempo fanno tendenza con le loro mille fantasie. E si possono abbinare a qualsiasi arredamento.
«Quando una persona si sente di fare una cosa, deve osare»

afferma Ulisse spiegando i motivi che lo hanno spinto a intraprendere questa nuova avventura a Bizzozero. Un’avventura per certi versi pazza, anche perché nel 2013 un ragazzo tentò di aprire un bazar dell’usato nella stessa cooperativa. Ma l’attività sopravvisse solo alcune settimane e poi chiuse i battenti, senza decollare.
Ma per una persona che si chiama Ulisse rischiare è una missione: «Mal che vada un domani potrò dire di aver tentato di fare qualcosa di buono per Bizzozero, pulendo e dando una sistemata a un locale storico come la cooperativa» dice, specificando che trovare un punto d’appoggio per lui era un obbligo dal momento che il precedente magazzino ha subito danni durante un nubifragio.

Figlio d’arte, Ulisse ha iniziato ad appassionarsi al commercio e ai mercati seguendo il padre Paride. Dopo la terza media lo ha affiancato sempre, fino a sostituirsi a lui nell’attività. Il papà venti anni fa si è spento, ma Ulisse a quel punto era padrone del mestiere e in grado di portarlo avanti. «Lavorare al mercato è come andare a pescare, ogni giorno è un’avventura – spiega Ulisse – Bisogna mettere “l’esca”, coltivare i clienti, avere quella passione che ti spinge a migliorare sempre».
Il Magazzino sarà aperto al pomeriggio, a partire dalla prossima settimana se tutte le incombenze burocratiche saranno risolte. A breve arriverà anche l’insegna.
Al mattino l’attività sarà chiusa perché Ulisse mezza giornata continuerà a lavorare come ambulante. «Il mercato di Como è meglio di quello di Varese, lo dico senza nessuna vena di polemica – afferma – Credo che a Como il mercato abbia saputo investire di più nella qualità. Per vendere al mercato non bisogna puntare solo sui prezzi bassi, ma costruirsi una nicchia. Non va più tanto la merce in stock. Anche con la crisi, se un cliente trova una cosa di suo gusto, la compra».
E ancora: «Gli spagnoli sono avanti, nel tessuto che vendo io sono i numeri uno al mondo, non so perché noi italiani non riusciamo a fare come loro».

Tanto per dirne una, Ulisse non deve andare fino in Spagna per prendere la merce. «Sono gli spagnoli che arrivano, si fermano a Malpensa, visitano i clienti, portano i campioni e poi si fa l’ordine».
I primi due mesi di vita del Magazzino precedono un avvenimento importante. A settembre, infatti, Ulisse prenderà in sposa la compagna Marcella. «Vada come vada, per me il futuro di questa avventura non potrà togliere la gioia del mio matrimonio – conclude – Se l’attività andrà bene sarò contento, se no sarò felice ugualmente. Voglio pensare positivo».