Ziad batte tutti: primo vagito a Tradate

Il piccolo di origine egiziana è venuto al mondo alle 4.40. Poi Nicolò ha fatto felice il Del Ponte. Meno nascite nel 2015, colpa del calo di stranieri. Agosti: «Ora la sfida si chiama Ponte del Sorriso»

Il primo è , gornatese di origine egiziana, nato a Tradate alle 4.40. Poi è arrivato, primogenito di una coppia di Inarzo, alle 6.05 a Varese. I primi due nati del 2016 sono maschietti in perfetta salute e con un considerevole peso: quattro chili per Ziad, tre e mezzo per Nicolò.
Il simbolo di un anno che si apre all’insegna di una controtendenza: a Varese, il calo demografico del 2015 è stato dell’1%, ed è quasi tutto dovuto a una diminuzione delle nascite tra i piccoli stranieri. E i maschi sono stati un centinaio in più delle femmine.

Durante la giornata sono nati poi Tommaso, alle 6,15 ed Emanuele alle 8, sempre a Tradate. Quindi , alle 9.47 a Busto Arsizio, e , che ha raggiunto Nicolò al Del Ponte alle 10.29.
Ad Angera e Cittiglio nessun piccolo in arrivo, mentre a Gallarate una mamma, ricoverata da San Silvestro, nel pomeriggio di Capodanno ancora attendeva che il proprio bimbo si decidesse ad iniziare il viaggio per venire al mondo.
La prima femminuccia,

italiana, è nata a Saronno, alle 16.22. «Tra il 2015 e il 2014 i nati sono diminuiti di 41 unità nel nostro ospedale – racconta il primario di Neonatologia del Ponte, – e di questi 24 in meno tra gli stranieri».
Le ragioni di questo calo, e del sorpasso dei piccoli italiani a livello di percentuale, sono tutte da indagare, ma la cosa sicura, secondo Agosti, resta la fiducia che le neomamme ripongono nella struttura varesina: le famiglie arrivano anche dall’alto Milanese, come testimonia il secondo nato di Capodanno, che va ad ingrandire una famiglia di Melegnano. «Da noi si trova un percorso nascita completo – spiega Agosti – dal corso preparto all’assistenza per l’allattamento, ed è questo che ci ha premiato. Ora la sfida del 2016 sarà affrontare il trasferimento nelle nuove strutture, ma il calo delle nascite da noi è diminuito sensibilmente dal 2010 ad oggi».
Il lavoro del polo materno-infantile sul percorso nascita continua, dice Agosti, per «dare risposte omogenee tra Varese, Cittiglio e, dal 2016, anche a Tradate». Con la riorganizzazione dei distretti sanitari, infatti, la struttura tradatese andrà sotto la direzione di Varese, non più di Busto.
«Tradate sarà un punto importante – spiega Agosti – e dovremo rimanere in rete anche con Milano, decongestionando la loro area del percorso nascita, raggiungendo, con Tradate, il traguardo di 4.400 nuove vite l’anno».
Del resto, tre dei quattro primi nati dell’anno hanno scelto proprio Tradate: per vicinanza a casa delle famiglie, certo (Ziad abiterà a Gornate Olona, Emanuele a Castiglione Olona), ma anche per una serie di possibilità, come ad esempio il parto in acqua, molto apprezzate dalle mamme.
Anche se, tra le neomamme della provincia, è sempre l’ospedale Del Ponte ad essere il più apprezzato, per la specializzazione e l’attenzione, che prevede anche una serie di incontri preparatori aperti anche a chi non è iscritto al corso pre parto con tre rappresentanti dello staff medico che le assisterà.

Ma i riflettori, oggi, sono tutti per i piccoli nati da meno di ventiquattr’ore. Da Ziad ad Alessandro, il piccolo nato a Busto alle 9.47, rimasto l’unico ad aver atteso il 2016, dopo un San Silvestro quasi da record, dove ben nove piccolini hanno deciso di brindare al nuovo anno fuori dal pancione.
E con largo anticipo, visto che l’ultimo di loro è stato Kim, un piccolo cinese nato alle 17.54. Giusto in tempo per prepararsi, con una bella tutina elegante, al cenone.
Il piccolo ritardatario di Gallarate, invece, è atteso comunque ben prima dell’Epifania. Almeno così spera la mamma.