Ndrangheta, sventata l’evasione del boss lonatese Filippelli

Lonate Pozzolo – I cattivi ragazzi rialzano la testa: Nicodemo Filippelli e Luigi Mancuso pronti a fuggire dal carcere di Pavia dove era detenuti. Ieri mattina la squadra mobile di Milano ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare a carico dei fiancheggiatori: in manette, su richiesta del procuratore aggiunto della Dda di Milano Ilda Boccassini, Alessandro Magaraci, 29 anni, di Busto Arsizio, ex barista allo Stomp di Legnano (il pub è finito sotto sequestro proprio perché nelle pertinenze della locale Lonate-Legnano capeggiata da Vincenzo Rispoli), e l’assistente capo della polizia penitenziaria Carlo Claudio Gallo, 45 anni, origini campane ma residente nel pavese, in servizio da 19 anni nel carcere di Pavia nella sezione ad alta sicurezza.

Un piano di fuga ben congegnato con appoggi sia dentro che fuori dal carcere. Per Magaraci (un picciotto affiliato al clan Rispoli di bassa caratura, il suo nome compare nell’ordinanza Bad Boys e in quella di Infinito in una sola occasione, quando gli fu chiesto di fare una telefonata) e Gallo (il sospetto è che questa non sia la prima volta che la guardia penitenziaria commette illeciti in connivenza con qualche detenuto) è di concorso esterno in associazione mafiosa.

Filippelli e Mancuso furono entrambi arrestati nel maxi blitz Bad Boys che nell’aprile del 2009 portò all’esecuzione di 39 ordinanze di custodia cautelare in provincia di Varese e Milano: entrambi furono accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso. In particolare Filippelli, detto il Cinese, era considerato l’uomo dei soldi; il contabile della locale che teneva contatti stretti con gli istituti bancari e faceva affari nell’edilizia al fine di lavare centinaia di migliaia di euro. Fu lui ad avere l’idea di lanciarsi nella costruzione del così detto Pirellino di Lonate: un grattacielo a Sant’Antonino.

Sulla Provincia di domani, sabato 25 febbraio, altri particolari sull’inchiesta

p.rossetti

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