Frittata indigesta.
o 6
Lo chiamiamo da sempre il “nato pronto”: anche a Pisa dimostra di poter giocare in qualsiasi contesto.
Questi palcoscenici li conosce, e anche bene: torniamo a calcarli, insieme.
Si piglia Eusepi, l’osso più duro: cerca di azzannarlo come può, riesce a limitarlo ma gli concede un rigore.
Non affonda granché, ma resta ordinato.
Il suo piede sinistro, sul cross dell’1-0, è un radar fatto di seta. Nel resto della partita prova a strappare quando possibile.
Si presenta al popolo biancorosso con un gol (e una traversa) all’Arena Garibaldi, nella ripresa regala pure una “rouleta” da urlo. Tecnica e sostanza: benvenuto
L’orologio del Bernascone, fermo nei giorni scorsi, si allinei all’ex Virtus Bergamo: non andrà mai più fuori tempo.
Ecco, poi serve anche un ninja, silenzioso e totalmente votato alla causa: che distrugge quando serve, che protegge chi serve, che imposta se serve.
L’impatto con il calcio dei pro è tosto: la voglia non la fa mancare, ma poco gli riesce.
Grinta da vendere e un camion di lavoro sporco per i compagni.
Dà il cambio a Longobardi, entrando però quando le forze degli altri iniziano (comprensibilmente) a calare e, peggio ancora, quando arriva il pasticcio di Frigione.
Ingresso in campo di carattere, con tanto di cavalcata e tentativo di pareggio.
Pochi minuti ma l’onore di scendere in campo in un’Arena prestigiosa.
Capolavoro di furbizia, tattica, esperienza. Un maestro, a cui non sfugge la cosa più importante: «Per favore, non dimenticarti di scrivere il nostro grazie ai tifosi: sono stati meravigliosi a venire qui con noi». Sarà fatto, mister.
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