Torneremo qui. Il Pisa vince, il Varese sogna

Da pronostico la vittoria dei toscani (favoriti della Serie C) nel primo turno della Coppa Italia. La squadra di Salvatore Iacolino, però, incanta per atteggiamento e quadratura: se le premesse sono queste...

nel pt Palazzolo (V) al 12’, Eusepi (P) al 33’ su rigore; nel st Eusepi (P) al 15’ e al 47’.

Lazar; Birindelli (Mannini dal 12’ st), Ingrosso, Carillo, Longhi; Izzillo, Gucher, Di Quinzio; Peralta (Masucci dal 28’ st), Eusepi, Negro (Angiulli dal 41’ st). A disposizione: Cardelli, Campani, Polverini, Cuppone, Maltese, Zammarini, Nacci, Lidin, Favale. All. Gautieri.

Frigione; Simonetto (Battistello dal 30’ st), Ferri, Bruzzone, Granzotto; Rolando, Monacizzo, Magrin, Palazzolo, Lercara; Longobardi (Molinari dal 6’ st). A disposizione: Scapolo, Careccia, Zecchini, D’Arbenzio, Arca, Lonardi. All. Iacolino.

Chindemi di Viterbo (Margheritino e Fantino di Savona; IV uomo Meraviglia di Pistoia).

Spettatori: 6.300, incasso: 75.000 euro. Ammoniti: Magrin e Bruzzone. Angoli: 1-2; fuorigioco: 2-0; tiri (in porta): 5 (4) – 6 (4); falli: 10-14; recupero: 1’ + 4’.

Pronostico rispettato solo nel risultato, per nulla nello svolgimento.

Il Varese esce dalla Tim Cup, ma lo fa testa altissima; il Pisa vince 3-1 senza particolari meriti, anzi: i biancorossi giocano una partita gagliarda e di alta fattura all’Arena Garibaldi, passando in vantaggio, imbrigliando gli avversari e pungendo più di una volta. Purtroppo, il pasticcio del portiere Frigione al quarto d’ora della ripresa spiana la strada ai nerazzurri, che ora se la vedranno col Frosinone.

Ma Iacolino e la squadra mercato (che ha ancora del lavoro da fare, ma fin qui sembra averlo fatto alla grande) possono sorridere. Se il Varese giocherà così anche nel prossimo campionato di Serie D, gli avversari – chiunque essi siano – dovranno cerchiare in rosso sul calendario gli incroci coi biancorossi: pericolo massimo, la favorita è chi vuole, può e soprattutto deve esserlo.

Né 4-3-1-2, né 4-4-2: il mago Iacolino – esperienza, intelligenza, furbizia – piazza i suoi con un 4-5-1 che copre per intero il campo in fase difensiva e che riesce a pungere quando il fraseggio alza i due esterni e si trasforma in 4-3-3.

Lercara e Rolando macinano chilometri, Longobardi pressa tutto, Magrin gestisce il tempo, Monacizzo lo aiuta e protegge. Poi, Palazzolo: bi-dimensionale, quadrato, sfrontato. E primo goleador biancorosso: è il 12’ quando Longobardi conquista un angolo a destra e Rolando, con uno schema, raggiunge lo spigolo per crossare; il suggerimento verso il secondo palo è tanto morbido quanto preciso, Ferri taglia, il centrocampista ex Cuneo sbuca davanti a lui e infila in rete l’inatteso vantaggio del Varese.

Poco prima (9’), una punizione magistrale di Eusepi stampata sull’incrocio aveva fatto pensare a un altro tipo di partita: nulla di più falso, perché il Varese sta bene in campo, difende compatto e gioca pure, peraltro molto bene.

Un esempio? Il 30’: apertura su Longobardi, controllo di petto e scarico su Lercara, appoggio di prima a Monacizzo, palla che gira da Magrin e coinvolge i centrali di difesa Bruzzone e Ferri coprendo tutto l’arco del rettangolo verde.

Per arginare le capacità – per forza di cose superiori – degli avversari, arriva qualche fallo, ma i nerazzurri non possono mica stare tranquilli e devono fare lo stesso. Anzi, si spaventano ancora (22’), quando Palazzolo dal limite centra la traversa pareggiando il numero di legni colpiti dalle due squadre.

Poi, come detto, gli avversari sono di un gradino sopra e mirano a tornare due più in alto: si vede quando al 32’ un’apertura in fascia sinistra trova Negro, sul cui suggerimento al centro si avventa Eusepi, che anticipa Bruzzone e va a terra dopo il contatto.

Il rigore c’è, l’ex Varese spiazza Frigione e fa 1-1. Un’incornata dello stesso Eusepi (41’), e un tiro a giro alto di Rolando (42’), sono le emozioni finali di un primo tempo da ricordare per tutti i tifosi giunti in Toscana dalle Prealpi.

Nella ripresa, che si apre con lo striscione “Varesotto infame” della Curva nerazzurra (siamo ancora nei vostri pensieri, eh? Tranquilli: ci rivedremo), Iacolino entra con gli stessi 11 ma decide di richiamare Longobardi al 6’: staffetta con bomber Molinari. Lo spartito non cambia: il Varese gioca senza timore e difende con cura.

Purtroppo, al 15’, Frigione fa la frittata.

Ricevuto un retropassaggio, il portiere ex Bustese stoppa verso destra al centro dell’area piccola e ha la malaugurata idea di voler provare ad andare sul suo sinistro: dribbling senza senso sulla pressione di Eusepi e rinvio maldestro, che sbatte sul centravanti pisano e varca la linea dopo un rimbalzo. Un regalo, che dà al Pisa un (immeritato) 2-1.

Il Varese potrebbe crollare mentalmente; “te lo scordi”, la risposta biancorossa: Molinari smista di sponda no look, Magrin manda fuori tempo il pressing con un tacco che apre il campo a Palazzolo. Di opportunità non ce ne sono molte, ma al 34’ Rolando carica il sinistro che, pur volando sopra la traversa, preoccupa il pubblico di casa all’Arena Garibaldi.

45’: magia di Palazzolo, che passa in roulette, apertura su Battistello che sfonda in area e, da posizione defilata, cerca la botta sotto la traversa: il portiere Lazar riesce ad alzare in angolo.

La gara si chiude con un gol da ammirare e da cui imparare: palla verticale sulla trequarti, apertura di prima in fascia per la volata di Angiulli, cross di prima per la testa di Eusepi, che fa tripletta e chiude la partita sul 3-1. I biancorossi vanno a salutare i loro meravigliosi tifosi, il Varese è fuori dalla Coppa Italia Tim Cup.

Sì, ma quanto piace…

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