I tifosi della Pro Patria sono con Cosco assalito dal cancro

La notizia è di quelle choccanti. Di quelle che rattristano se poi arrivano a squarciare la serenità di questi giorni di festa

Se poi ad essere coinvolti sono persone che hai conosciuto ed apprezzato per la loro carica di valori e per aver combattuto per mettere in salvo la vita, rimani paralizzato.
Vincenzo Cosco ha preso carta e penna, ha scritto ai tifosi ed ai dirigenti della Torres, la squadra che aveva ripreso per mano solo qualche settimana fa. Ha detto che «il cancro è tornato ad invadere il mio corpo in maniera più violenta». Parole che mettono i brividi,

ma nel contempo evidenziano il carattere di un combattente che ha tutta l’intenzione e la forza di vincere una seconda volta.
Il male lo aveva già assalito nel 1996, ma lui lo aveva sconfitto facendo leva sulla forza di volontà ed anche sulla fede, che Cosco non ha mai tenuto nascosta. Ha sempre parlato di un Architetto che tutto conosce e sa cosa vuole. Ed ha avuto in Padre Pio un compagno di viaggio che lo ha portato fuori dal tunnel buio della malattia.
L’ex tecnico della Pro Patria non ha mai rivelato che fu nel sogno che vide il santo e gli predisse che sarebbe guarito. Ne venne fuori alla grande ed in segno di riconoscenza ai suoi due figli li ha chiamati Gaia Pia e Luigi Pio.

Quella straordinaria esperienza trasmise a Cosco un’eccezionale forza morale, che lo rese immune anche ai dispiaceri che gli ha riservato la sua vita professionale. Provava comunque amarezza e soffrì parecchio quando venne esonerato in modo indegno e scandaloso dalla famiglia Tesoro nell’aprile 2010, quando era allenatore della Pro Patria. Il suo alto spessore morale gli consentì di suturare anche quelle profonde ferite.
Ora il grande Vincenzo deve affrontare di nuovo il pericolosissimo avversario. Lo ha assalito vigliacco alle spalle. Siamo certi che farà di tutto per gettarlo di nuovo a terra.
Parte in svantaggio, e lo sa. Ma il grande affetto di chi lo apprezza ed ama potrebbe far gridare ad un secondo miracolo. Forza Vince.