La stagione è finita: ma quella di Sassari non è una gitarella

Stasera (ore 18.15) si gioca a casa dell’ex Sacchetti. Varese non ha più nulla da chiedere alla stagione ma sarebbe meglio evitare imbarcate e figuracce

Sassari è arroccata sulla collina, la vedi lucente negli squarci delle pinete che punteggiano di verde la costa. Il mare è a portata di mano, uno dei più belli che la fantasia possa immaginare e la realtà regalare. Ci sono gli odori estranei al continente che ti assalgono appena scendi dal traghetto, poi l’ospitalità della gente, quella che si sa di essere fortunata a vivere in un posto del genere e condivide con te tale fortuna.

/>Sembrerà banale, ma sta in questa magia – che in poche righe si può solo accennare – il motivo per cui il grande Meo Sacchetti non si è mai staccato da un luogo che gli entrato nell’anima: per alcuni le opportunità professionali – che peraltro in loco son tutt’altro che scarse – vengono in secondo piano. Sarà altrettanto banale ma, ripensando alla bellezza che il suddetto angolo sardo sa regalare, viene in mente una bella gita, una di quelle adatte a un caldo weekend di primavera. Un weekend come questo.
Anche Varese sarà in gita? Lo scopriremo stasera (ore 18.15, diretta su Rete 55), in un PalaSerradimigni che ospiterà uno scontro fra contendenti in stati d’animo molto diversi. C’è una squadra che ha già chiesto tutto al proprio campionato, messa nella condizione di accontentarsi dopo un inizio sciagurato e ora con l’animo leggero di chi naviga nel porto della salvezza. Ce n’è un’altra che si sta invece domandando cosa sia legittimata a chiedere da qui in avanti, dopo essere partita con il ruolo di antagonista principale di Milano, aver conquistato una storica seconda Coppa Italia e aver sprecato – con qualche passo falso e alcune sofferenze – la doppia chance europea.