Associazioni e Comune. Un patto di ferro per 40 famiglie

Presentato ieri a Varese “Energie dei Legami”, un progetto che garantirà sostegno per un anno a oltre 120 persone

L’energia dei legami per aiutare chi è in difficoltà.

In un’epoca in cui le nuove povertà emergono sempre di più occorrono nuovi strumenti di sostegno. E a Varese, grazie alla Fondazione Cariplo e al Banco dell’energia Onlus-Fondazione di A2A, parte il nuovo progetto “Energia dei Legami”, presentato ieri mattina a Palazzo Estense dall’assessore ai Servizi sociali , insieme a responsabili delle associazioni che si occuperanno direttamente di mettere in pratica il progetto. Il quale darà sostegno per un anno a 40 nuclei familiari varesini, per un totale di circa 120-130 persone. Capofila del progetto è la Cooperativa Lotta contro l’emarginazione mentre i partner sono la Cooperativa Studiouno, Nonsolopane-banco alimentare, la Cooperativa Naturart e l’associazione Albero.

Il Comune di Varese sostiene il progetto come soggetto di rete. Insieme all’assessore Molinari, erano presenti ieri mattina della Cooperativa Lotta contro l’emarginazione, di Studiuno, di Nonsolopane-Banco Alimentare e di Naturart.

Il Bando nasce da un’idea di A2A che negli ultimi anni ha visto diversi utenti interrompere improvvisamente il pagamento delle bollette, per questo si pone l’obiettivo di sostenere nuclei familiari in temporanea difficoltà.

Gli interventi del progetto verranno svolti in città e con focus specifici in tre quartieri: San Fermo, Biumo Inferiore e Belforte. Il progetto intende intervenire su fasce di vulnerabilità di due tipologie: i nuclei familiari che a causa della crisi hanno perso capacità di reddito e rischiano di cadere in condizioni di povertà, con problemi come morosità sugli affitti e rischio di pignoramento delle case non riuscendo a pagare i mutui. La seconda tipologia riguarda i nuclei familiari strutturalmente fragili, con una capacità di reddito insufficiente per far fronte a spese impreviste o momenti di criticità particolari, soggetti che anche rivolgendosi ai servizi sociali comunali non beneficerebbero di sostegno perché comunque al di sopra della soglia di assistenza.

«Non esistono più solo le forme tradizionali per le azioni dei servizi sociali – ha detto Molinari – ma c’è anche quello di favorire il terzo settore. Il Comune c’è e darà il suo apporto al progetto. Questa iniziativa poi è importante perchè va ad agire in quella zona grigia che potrebbe sfuggire ai servizi sociali perchè fatta di persone che spesso non si rivolgono a noi».

Le associazioni vogliono inoltre coinvolgere i ristoranti della città in iniziative solidali quali il “piatto sospeso”: raccolta fondi tra i propri clienti per “pagare” un pasto completo ad una famiglia in difficoltà, oppure donare ad una famiglia pasti e/o beni di prima necessità.