Ciavarrella si dimette. «Mi faccio da parte. Ci sarà tempo per replicare, ora la partita»

Il presidente del Varese Calcio Gabriele Ciavarrella ha rassegnato ieri le sue «dimissioni volontarie e irrevocabili».

La decisione dell’imprenditore varesino, fondatore del (nuovo) Varese Calcio nell’estate del 2015 insieme a Piero Galparoli ed Enzo Rosa, è stata comunicata ieri con una conferenza stampa convocata d’urgenza ieri mattina che si è tenuta nella sede del gruppo Life, in via Lazio 4 a Varese. Presenti tutti gli organi di stampa, alcuni tifosi e, in quanto socio fondatore, Enzo Rosa.

Nell’ufficio della direzione di Life Group Ciavarrella prende parola premettendo di essere «fortemente emozionato: questo per me è un giorno difficile per tanti motivi e farò fatico a portare a termine questa conferenza, una delle peggiori della mia vita. Spero risulti una soluzione per il bene del Varese».

Tra le mani del presidente, quattro fogli con il discorso letto e poi consegnato agli organi di stampa:

I passaggi principali spiegano come Ciavarrella abbia «dato dimissioni volontarie e irrevocabili da presidente e membro del consiglio di amministrazione del Varese»e che alla base della scelta ci sia l’impossibilità «di condividere un progetto che prescinde dai miei principi. Ad oggi è cambiata la compagine sociale, a seguito di cessione di quote di maggioranza ai nuovi soci (come poi spiegato, le quote della società sono così divise: Basile 51%; Taddeo 29%; Ciavarrella 14; Rosa 5%; Galparoli 1% ndr); inoltre è cambiato il modus operandi e sono cambiate le scelte manageriali e sportive della società».

Chiuso il discorso, ha preso parola il fondatore Enzo Rosa ringraziando Ciavarrella «per quanto fatto. Questa scelta è sua e va rispettata. Capita ci siano delle divergenze, ma se si vuole il bene del Varese le divergenze vanno superate. Il Varese non è una proprietà, o meglio è proprietà di tutti, città e tifosi, ma non personale. Non ho motivo per pensare che in futuro sarà diverso da così e credo che chiunque si avvicini a questi colori lo faccia con questo spirito. Io, noi siamo qui per vigilare, ci sentiamo garanti anche di chi avrà le possibilità economiche in futuro per gestire la società e dargli prospettive importanti. Accettiamo nuovi soci per questo, aspettandoci che agiscano come avremmo fatto noi».

Poi, spazio alle domande dei giornalisti. Riportiamo le più significative, come proposte ieri in conferenza: i temi affrontati saranno poi riportati ai soci di maggioranza (di cui, in coda, riportiamo la risposta ufficiale pubblicata attraverso i canali della società). A quasi tutte le domande risponde Ciavarrella (indichiamo dove risponde il fondatore Enzo Rosa).

«Sì, resto socio. E sempre vigile».

«Vero. Qualcosa trascinato da stagione scorsa, inevitabilmente: costi di gestione ordinaria che si ribaltano su stagione successiva. Ma le risorse promesse non sono arrivate».

«Meglio che io non risponda».

«Dalla maggioranza».

«Credo che i ragazzi stiano ancora aspettando. Ma Paolo Basile ha garantito che a breve verranno pagati».

«Restiamo, Life resta sulla maglia, onorerà gli impegni con la società».

«Assolutamente. In mezzo alla gente, la mia gente».

«I disegni societari sembrerebbero andare in quella direzione. Non è detto che verranno modificati in funzione di oggi. Il nostro era un atteggiamento prudente per garantire progetto e solidità sostenibile. Per quella che era la nostra idea del Varese».

«Nello sport e in ogni attività “normale” se c’è necessità di mettere soldi, si fa pro quota».

«Stiamo aspettando».

«In generale, stiamo aspettando».

cato?

«Sì».

«Convocato da un terzo. Per ratificare decisioni non condivise».

«Sì».

«Creare una nuova società che gestisca la parte economico-finanziaria del Varese Calcio. Gestendo la parte finanziaria diversamente da quella sportiva. Cosa che l’anno scorso non si è resa necessaria. E cose già viste».

«L’ha consigliato, non convocato, Roberto Bianchi».

«Una nuova figura, credo inserita da Aldo Taddeo visto che è suo amico».

«Era composto da me, Enzo Rosa, Franco Colombo, Paolo Basile, Aldo Taddeo».

«Ho preferito agire d’anticipo: peggio farlo dopo vittoria o peggio ancora sconfitta».

«A me è stato proposto come procuratore generale».

«Certo, i soci hanno la maggioranza. E io non voglio essere d’ostacolo. Ma non è la mia strada: la giudico pericolosa per la sostenibilità. Irragionevole aprire un altro centro di costo, altro personale, sminuire sponsorizzazioni al Varese. Perché?».

«Sì».

«Ci impegneremo con tutte le nostre forze perché non accada. Lo firmo. Mi impegnerò con Enzo perché non avvenga. Come soci fondatori alzeremo barricate. Rimarremo vigili. Il principio di trasparenza non deve venire meno. Il Varese è verità, passione, un unico fine: onorare la maglia e i ragazzi».

«Ho sempre detto di non poter essere un mecenate, non posso permettermi milioni nel Varese Calcio. L’anno scorso una grande mano dagli imprenditori locali: così onorati i nostri impegni. Per fare serie D decorosa impegno più alto, necessario aprire la società. A persone che hanno dato garanzie, promesse. Speriamo che ora queste promesse vengano poste in essere».

«Fino a un mese fa la situazione si poteva gestire, anche con divergenze, ma poi si poteva trovare soluzione condivisa. Quando le strade sono separate come intenti allora è meglio che chi è più debole dal punto di vista economica si faccia da parte. Avendo la minoranza non voglio essere d’ostacolo. Spero che il nuovo percorso definito dalla società sia vincente».
Prosegue e conclude Enzo Rosa: «Nessun allarme, ma divergenze su programmazione futura della parte economica.

Non vorrei che i tifosi si allarmino: non è punto zero. Cambia la visione delle cose e chi non la vede in questo modo giustamente pensa di farsi da parte. L’importante è che le risorse arrivino e ci siano. Abbiamo parlato dei due soci: con Aldo Taddeo ho sempre avuto rapporto sereno. Non mi è piaciuta l’email con accenno ad articolo 18: mi è parso offensivo se fatto nei confronti di chi ha fatto ripartire la società; e non mi ha fatto piacere perché si riferiva a gestione dell’anno scorso, rendicontata al passaggio delle quote. Di questo ho parlato con Taddeo, che ho visto poco fa al campo. Capisco la voglia di provocare, ma se si va sul pesante bisogna pensarci. Varese deve tenere conto anche dei nomi e della fiducia nelle persone. Chi arriva dovrebbe avere l’accortezza di pesare le parole. Gabriele è stato ferito». Ciavarrella lo interrompe: «Un grande imprenditore non manda quelle e-mail. Non ragiona di pancia, ma ci pensa».

Risponde e conclude Enzo Rosa: «Ha già tutto per farlo. Comunque conosco Basile da anni e l’anno scorso ci siamo scontrati, anche duramente: ma so che ha a cuore il Varese».

Diffusa agli organi di stampa, poco dopo la conferenza di Ciavarrella, una comunicazione del Varese Calcio con oggetto “Dimissioni Ciavarrella” che vi riportiamo: «Varese Calcio, in merito alle dimissioni del presidente Gabriele Ciavarrella, comunica di prendere atto di tale decisione. I soci di maggioranza Paolo Basile e Aldo Taddeo dichiarano: “Stupiti prendiamo atto di quanto comunicato da Ciavarrella. Oggi, come ovvio alla vigilia di una partita, le nostre attenzioni sono tutte rivolte alla gara di domani con il Borgosesia. Lunedì ci concentreremo per trovare, come sempre, la migliore soluzione per il bene del Varese Calcio”».

Raggiunti telefonicamente nel pomeriggio di ieri, i due soci di maggioranza hanno dichiarato quanto segue: «Sono dispiaciuto per la decisione, per i tempi e per i modi – le parole del dg Basile – Non l’avrei fatto alla vigilia di una partita, per giunta così importante. Per la società non cambia nulla: pensiamo solo alla partita». Queste le parole del vicepresidente Taddeo: «In questo momento sono importanti la squadra e la partita. Ci sarà tempo per replicare: inutile farlo ora per il bene della squadra».