«Sono testimone dell’amicizia che legava e lega ancora tutti e tre»

Parla don Gabriele Gioia, parroco di San Giulio: «Mai rabbia dalla famiglia verso i ragazzi»

«Posso testimoniare il profondo legame di amicizia che legava e ancora lega questi tre giovani». Difficile per don , parroco di San Giulio dove è nato e cresciuto Alessandro Giani, 18 anni, morto in seguito alla caduta nell’ex cartiera Vita Mayer di Cairate a Natale 2015, parlare poco dopo la sentenza di condanna in primo grado dei due amici che erano con Ale in quel momento.

«È chiaro che bisogna avere fiducia nella magistratura il cui unico scopo è chiarire l’accaduto». Ma «sono testimone del sentimento profondo che ancora unisce questi tre ragazzi. I due amici che erano con Alessandro ho avuto modo di conoscerli in questi mesi – spiega don Gabriele – erano presenti al funerale. Ma non solo: sono sempre stati presenti a tutti i momenti di riflessione e preghiera in ricordo di Alessandro. È la dimostrazione di un’amicizia, di un affetto autentico. Così raro oggi». Don Gabriele aggiunge: «Sono anche stato testimone di come la famiglia di Alessandro non ha mai avuto alcun sentimento di rabbia verso i due ragazzi. Ma anzi di come non abbia mai imputato loro la responsabilità di quello che è stato un drammatico incidente. Dolorosissimo per tutti noi. Sono testimone di tutto questo e non posso non sottolinearlo».

Don Gabriele si concede di addolcire la voce quando parla di Alessandro: «Ogni giorno lui e la sua famiglia sono nelle mie preghiere. Un ragazzo splendido, come splendida è la sua famiglia». Il parroco non entra nel merito della vicenda giudiziaria ma si concede un commento: «Così facendo forse si adombra una luce non completamente chiara non solo sui due ragazzi, ma anche su Alessandro e su tutta la nostra comunità. Credo questo lasci l’amaro in bocca a tutti noi. A tutti coloro che hanno conosciuto Alessandro e sanno perfettamente che ragazzo fosse. Della generosità di cui era capace, della sua capacità di attirare gli altri. Come dimostra questa amicizia. Non spezzata, nella piena luce della fede».