Gemellaggio tra Tradate e Varese per fare una rete Materno-Infantile

Il direttore Ghezzi: «Abbiamo uniformato protocolli clinici e gestionali»

Partorire a Tradate è una scelta d’eccellenza? È quello che emerge dal bilancio a poco più di un anno dall’ingresso dell’Ospedale di Tradate nella rete di Azienda Socio Sanitaria Territoriale dei Sette Laghi di Varese, che ha regalato alle due strutture una reciproca collaborazione ed osmosi e in particolare un vero e proprio gemellaggio fra il reparto di ostetricia e Ginecologia del Galmarini con la struttura diretta dal prof. all’Ospedale del Ponte.

Una rete integrata Materno-Infantile dell’ASST dei Sette Laghi, di cui è responsabile lo stesso Ghezzi: «Sono stati mesi impegnativi in cui abbiamo uniformato protocolli clinici e gestionali, lavorando alla gestione delle diverse patologie in modo che venisse praticata allo stesso modo a Varese e Tradate; parallelamente abbiamo attivato la rotazione dei medici sulle due strutture anche aprendo una serie di ambulatori che erano stati chiusi per carenze organizzative».

Un lavoro egregio che Ghezzi ha presentato con grande entusiasmo: «Quando siamo arrivati l’anno scorso c’era l’ansia che il reparto diventasse terra di nessuno. Invece posso confermare che abbiamo realizzato l’integrazione totale delle risorse umane e delle attività anche con il supporto dell’università che ci manda i suoi specializzandi da un anno tutti i giorni della settimana perché partecipino anche all’attività operatoria. In più abbiamo acquisito nuovi strumenti chirurgici e presto sarà installato un ecografo con tecnologia 3D con la messa in rete di tutte le immagini ecografiche che verranno archiviate nel sistema aziendale varesino».

Si è trattato di mesi di grande cambiamento e di sfide organizzative conseguenti all’entrata in vigore della riforma del sistema sociosanitario lombardo, che hanno portato fra le altre cose alla possibilità per le donne tradatesi di chiedere per il travaglio l’anestesia peridurale 24 ore su 24. L’attività clinica è aumentata rispetto al 2016 e ancor di più se il confronto viene fatto con l’anno precedente, quando a Tradate non si svolgeva l’attività chirurgica: i ricoveri sono stati il 3% in più rispetto all’anno scorso e gli interventi chirurgici sono aumentati di un 10% in generale.

Un trend in rialzo per tutte le attività del reparto che va di pari passo con l’incremento della qualità, in particolare se si osservano due dati altamente significativi: il fatto che il 100% delle isterectomie sia eseguito in chirurgia mininvasiva (la media nazionale si aggira sul 25%) e che la percentuale complessiva dei tagli cesarei sia pari al 12,4% sul totale del parti, contro la media nazionale che si assesta sul 28%: e un bel 2,3% di tagli cesarei alle primipare che fa dell’Ospedale di Tradate il secondo centro con la più bassa percentuale di cesarei della Lombardia. Risultati insperati che hanno ricevuto il plauso del Direttore Generale : e ringraziamenti speciali sono andati alle equipe della dottoressa (che andrà in pensione a fine anno) e del dottor Capra, rispettivamente direttrice del reparto di Ostetricia e Ginecologia e responsabile del servizio di Anestesia e Rianimazione di Tradate.