Strage di pesci, esposto in procura E sul fiume arriva anche “Striscia”

LUINO «Nel Tresa ora ci sono tonnellate e tonnellate di sabbia che hanno cambiato l’ecosistema, con gravi conseguenze per la fauna ittica e per l’ambiente». A parlare è Alberto Tarroni, del direttivo regionale di Legambiente e responsabile del circolo Valcuvia e Valli del Luinese. «Quello che è successo – sottolinea Tarroni, dopo un sopralluogo – è veramente grave. Per questo come Legambiente presenteremo un esposto alle autorità competenti e in procura. Per chiedere che ogni ente interessato si mobiliti, faccia chiarezza. Per accertare eventuali responsabilità e studiare le potenziali conseguenze». Per l’esponente di Legambiente, infatti, a preoccupare non è solo «il grave danno alla fauna ittica e all’ambiente del Tresa». «Con tutte quelle tonnellate di sabbia che si sono riversate nell’alveo del fiume – evidenzia – potrebbe essere a rischio, specialmente in un periodo di grandi piogge come questo, anche la tenuta del fiume. Con un alveo che si è riempito di sabbia e per questo ha una capienza ridotta». E i danni che pescatori e ambientalisti denunciano all’unisono «non saranno facili da rimediare». Una situazione che ieri ha portato sul corso del Tresa anche una troupe di Striscia La Notizia, guidata dall’amico degli animali Edoardo Stoppa. Anche lui preoccupato per le conseguenze riportate dalla fauna ittica. Enel però, gestore della diga di Creva, minimizza. «Già nella mattinata di martedì – fanno sapere dall’azienda – si è proceduto con le operazioni di invasamento della diga. Lo svuotamento del bacino avvenuto dall’1 all’8 marzo si è svolto insieme al monitoraggio,

su tre punti localizzati sul tratto di fiume compreso tra la Centrale di Creva e la foce. Il corretto svolgimento di tutte le operazioni nel rispetto dell’ambiente e della fauna viene poi garantito da un Tavolo tecnico al quale partecipano tra gli enti preposti: l’Arpa, la Provincia e lo Sede territoriale della Regione.  Il Tavolo ha infatti il compito di effettuare anche nei prossimi mesi azioni di monitoraggio continuo». Enel informa inoltre che «la normativa vigente prevede per ogni impianto idroelettrico anche un piano di ripopolamento faunistico in loco». E sul caso della moria di pesci denunciata dai pescatori e dagli ambientalisti interviene anche Villa Recalcati. «Operazioni come lo svaso sono necessarie e inevitabili per la sicurezza dell’impianto, dei cittadini e del territorio. E il decesso di alcuni pesci, anche di grosse dimensioni, – chiarisce l’assessore alla Gestione faunistica, Bruno Specchiarelli – è da mettere in conto con l’impatto generale. Proprio per questo motivo sono già in corso interventi di ripristino della morfologia del fiume ed è già stata avviata la programmazione di interventi necessari al recupero delle acque. La preoccupazione che traspare in merito a questa vicenda è ingiustificata. A livello di sicurezza sono almeno 15 anni che non si faceva un intervento di questo tipo e l’opera di manutenzione non era più rinviabile. Eravamo poi al corrente della tipologia di intervento, ma abbiamo anche valutato tutta una serie di iniziative finalizzate, oltre che a ridurre l’impatto a lavori in corso, anche a ripristinare le migliori condizioni delle acque».

b.melazzini

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