Tagli agli autobus nei festivi “Una mazzata al turismo”

LUINO Qualità della vita, mobilità e turismo. Tre fattori che rischiano di essere penalizzati e non poco dai tagli dei collegamenti autobus extraurbani nel Varesotto. Qualcosa come 185mila e 500 chilometri di corse autobus in meno pari al 4% del servizio di trasporto totale in provincia che rischiano però di aver ripercussioni pesantissime nelle zone toccate. Già costrette a vivere la prima domenica senza collegamenti. Tre le dodici linee interessate dallo stop delle corse nei giorni festivi, infatti, spiccano quelle dell’area del Verbano. Come la N01, Cittiglio – Luino – Agra – Curiglia; la N02, Luino – Maccagno – Biegno; la N03, Luino – Caldè – Laveno; la N15, Luino – Cittiglio – Laveno; la N18, Laveno – Leggiuno – Besozzo e la N28 del servizio urbano di Luino. Aree turistiche ora costrette a fare i conti con un ostacolo in più. «Sono veramente amareggiato – evidenzia il sindaco di Luino, Andrea Pellicini – perché viene colpita un’area che già sconta una situazione di isolamento. E non penso solo a Luino ma a tutte le realtà montane che ci sono intorno. Detto questo non me la prendo con gli enti superiori, come Provincia e Regione, costretti a fare i conti con i tagli statali. Come dobbiamo farlo noi con il nostro bilancio. La realtà è che troviamo di fronte ad una situazione drammatica a tutti i livelli. Siamo sull’orlo del collasso e se non arriveranno risposte immediate dal federalismo fiscale il rischio è che saltino altri servizi essenziali». Non meno preoccupato il primo cittadino di Maccagno, Fabio Passera: «Bisogna partire dall’assunto che eliminare un servizio – spiega

– è sempre negativo. E anche se in questo caso non parliamo di linee frequentatissime non è possibile non sottolineare come, specialmente nelle mie frazioni montane e nelle valli del Luinese, la corriera sia un mezzo di carattere sociale. È un servizio alle persone che viene meno. Ora togliendole alla domenica non si fa che dare un’altra spinta alla fuga da queste zone. Per questo mi sento abbattuto, perché a farne le spese saranno anziani e giovani: ovvero le fasce deboli della popolazione». Parla di disagio reale anche la prima cittadina di Laveno, Graziella Giacon. «Sono preoccupata per le difficoltà che già domenica si sono manifestate – conferma – . Sia dal punto di vista delle ripercussioni sui nostri cittadini visto che si vanno a colpire persone che non hanno alternative all’autobus. Sia per le ricadute negative sul turismo: penso ai collegamenti che la domenica partivano dal capolinea delle Ferrovie Nord. Diretti a Leggiuno, Santa Caterina e altre perle della costa. Corse che venivano sfruttate proprio da chi, magari da Milano, decideva di raggiungere Laveno Mombello in treno e poi di spostarsi in zona utilizzando i mezzi pubblici». Da qui la ricerca di soluzioni e di un confronto con la Provincia di Varese. Partendo, magari, dalla richiesta di reintrodurre almeno parzialmente i collegamenti più strategici. «Sicuramente parlerò con gli altri sindaci – conclude Graziella Giacon – per vedere cosa si può fare. Credo che però possa essere percorsa l’idea di garantire almeno una serie di corse minime nei giorni festivi. Al mattino e alla sera, in coincidenza con i treni, per evitare ricadute negative sotto il profilo turistico».

b.melazzini

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