Taino, poste sotto stressLunghe code e tante proteste

TAINO «Deve pagare un vaglia? Vada nell’ufficio postale di Sesto Calende se non vuole fare la coda». Così all’ufficio postale di Taino sono costretti a rispondere alle numerose persone in fila, che attendono di spedire la propria posta, ritirare pacchi o di fare dei vaglia postali. E’ questa la situazione che ormai da quattro giorni si registra nel piccolo ufficio, dove allo sportello è rimasta

ormai soltanto Elena, la direttrice. L’altra impiegata è a casa per l’imminente maternità, e non è stata sostituita. «Sono qui da sola – spiega  l’operatrice – e non riesco a fare tutto. Ho telefonato anche al sindacato, che ha risposto che la situazione era ormai risolta e che Poste Italiane aveva già provveduto ad inviare una nuova addetta: ma qui non si è vista».

L’ufficio è pieno di gente che sosta in piedi; fuori al freddo qualcuno attende fumando una sigaretta. Tutti si lamentano. È la cronaca di un giorno di ordinario disagio. A complicare la situazione ci si mette pure la tecnologia: la vecchia macchina utilizzata per i pagamenti dei bollettini s’inceppa, una ricevuta è rimasta incastrata all’interno del macchinario, e a detta dell’impiegata bisogna resettarlo. Un lavoro che richiede tempo. Così chi deve pagare deve attendere ancora. Qualcuno se ne va sconsolato, forse tornerà domani, qualcun altro si reca a Sesto o ad Angera. Altri ritornano dopo aver eseguito commissioni in paese. Ma l’ufficio è in tilt. «Questa macchina ci avevano assicurato sarebbe stata sostituita nel 2008» conferma la direttrice. «Invece niente. Continua a bloccarsi, chiamo il numero verde ma non mi rispondono».

Mentre i clienti attendono con impazienza, finalmente rispondono gli operatori del numero verde, che danno indicazioni in diretta a Elena su come risolvere l’impasse. Il miracolo temporaneo accade, e finalmente si può pagare. Ma la coda si è allungata, qualcuno tenta di fare il furbo e passare avanti, una signora frena l’ultimo arrivato e ne nasce un piccolo diverbio. Una donna in coda protesta: «Devo lavorare, la mia pausa pranzo è breve e anche ieri l’ho

trascorsa qui, senza poter pagare. Il disservizio è continuo». Una situazione, quella dell’ufficio postale di Taino, che Poste Italiane conosce bene: «La sostituzione della maternità è già all’attenzione della direzione provinciale – fanno sapere dall’ufficio stampa – che sta predisponendo una soluzione: in tempi brevissimi Taino avrà una nuova operatrice. Riguardo alle macchine obsolete, è in corso un programma di rinnovo. A Taino era già stata pianificata la sostituzione: provvederemo al più presto». Paola Trinca Tornidor

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