Trombosi venosa profonda, nuovo percorso rapido all’Ospedale di Busto Arsizio

Dal sospetto alla diagnosi in 72 ore, senza passare dal Pronto Soccorso: il modello PIM ottimizza la presa in carico dei pazienti

BUSTO ARSIZIO – Una gamba gonfia e dolorante non significa sempre correre in ospedale. All’Ospedale di Busto Arsizio, la diagnosi e la presa in carico della trombosi venosa profonda (TVP) si fanno oggi in modo più rapido ed efficace grazie al percorso PIM – Presa in carico Integrata Mirata, ideato dal dottor Nicola Mumoli, direttore della Medicina Interna a indirizzo cardiologico.

Il nuovo modello, già attivo sul territorio dell’ASST Valle Olona, rappresenta una svolta nella gestione ambulatoriale della TVP, una patologia che può portare a complicanze gravi come l’embolia polmonare. Con circa 450 nuovi casi stimati ogni anno tra Busto Arsizio e Gallarate, il percorso PIM consente un intervento tempestivo e qualificato.

Dal sospetto alla diagnosi in 72 ore

Il percorso funziona grazie alla collaborazione tra medici di base e ospedale. In caso di sospetto clinico di trombosi, il medico di medicina generale può attivare direttamente l’ambulatorio specialistico attraverso un canale dedicato. Il paziente viene inserito in una corsia preferenziale per un ecodoppler urgente, che viene eseguito entro 24-72 ore lavorative, evitando l’accesso al Pronto Soccorso.

«Con il percorso PIM – spiega il dottor Mumoli – il paziente viene seguito subito dal medico di base che attiva il nostro ambulatorio specialistico. Così evitiamo attese inutili in Pronto Soccorso e garantiamo una presa in carico tempestiva da parte di chi conosce ogni giorno la gestione della trombosi e della terapia anticoagulante».

Diagnosi, terapia e follow-up integrati

Una volta confermata la diagnosi, la terapia anticoagulante viene avviata immediatamente. Il paziente prosegue il percorso in regime ambulatoriale, con visite di controllo già programmate tramite agenda dedicata, riducendo il carico per i servizi d’emergenza e aumentando l’appropriatezza clinica.

Tra gli specialisti coinvolti figurano i medici della Struttura Complessa di Medicina Interna a indirizzo cardiologico, tra cui: Dr. Salvatore Tupputi, Dr.ssa Fabiola Longhi, Dr. Piero Tarantini, Dr. Aldo Fici e Dr.ssa Michela Provisione.

Un modello replicabile per tutta l’ASST Valle Olona

La direzione sanitaria dell’ASST Valle Olona ha già espresso apprezzamento per il progetto. «È un’iniziativa che unisce ospedale e territorio – sottolinea la dr.ssa Francesca Crespi, Direttore Sanitario – migliorando la qualità dell’assistenza e riducendo accessi impropri ai Pronto Soccorso. È un modello che può essere esteso ad altre città della nostra ASST».

I vantaggi del percorso PIM includono tempi di diagnosi ridotti, maggiore sicurezza clinica, minore pressione sui servizi d’urgenza e prevenzione delle complicanze, come embolia polmonare e sindrome post-trombotica.

«La gestione ambulatoriale della TVP – conclude il dottor Mumoli – consente una presa in carico tempestiva e razionale, ottimizzando le risorse e garantendo un’assistenza di qualità. È un modello da estendere perché funziona e migliora concretamente la vita dei pazienti».