Uccise la figlia a Pasqua Perizia psichiatrica per lui

MESENZANA C’era Mario Camboni in udienza ieri mattina, di fronte al giudice Cristina Marzagalli. Il magistrato doveva decidere per l’affidamento di una perizia psichiatrica da eseguire su di lui, come aveva chiesto il suo legale, Maria Portalupi, con la formula dell’incidente probatorio. Il sessantanovenne ex maresciallo della Guardia di finanza che il giorno di Pasqua ha ucciso la figlia Alessandra e quasi ammazzato l’altro figlio, Federico, al termine ha chiesto all’avvocato di parte civile, Marco Lacchin,

che rappresenta appunto Federico e la moglie, Maria Irene Zuretti, di portare i suoi saluti ai familiari. Chissà quanto e se apprezzeranno, dopo tutto quello che è successo. Camboni dunque verrà sottoposto a perizia psichiatrica: sarà il dottor Paolo Girardi a tracciare il profilo dell’uomo che in un impeto di rabbia ha accoltellato alla gola e al torace la figlia Alessandra, psicologa, e ferito gravemente il figlio Federico, all’interno del residence Le Arcate. Forse qualche squilibrio lo aveva già manifestato, se è vero che la stessa figlia lo aveva fatto visitare da uno psichiatra subito dopo Natale, dopo cioè che in famiglia era stata presa la decisione di allontanarlo dalla loro abitazione di Mesenzana, dove conviveva con la moglie e il terzo figlio, Cesare. Pare che in passato l’avesse picchiata. Sicuramente la decisione di esiliarlo deve avere pesato nella sua determinazione a compiere quel gesto così feroce. Hanno nominato propri periti sia l’avvocato difensore, che quello di parte civile. Non così il pm Luca Petrucci. Il quesito sottoposto la perito (che ha 90 giorni di tempo per depositare le proprie conclusioni), riguarda la capacità di intendere e volere al momento dell’omicidio, la sua capacità di stare in giudizio e la sua eventuale pericolosità sociale. L’udienza il prossimo 30 novembre.

b.melazzini

© riproduzione riservata