Un secolo con San Cirillo L’asilo festeggia in grande

BUSTO ARSIZIO Una volta si chiamava “asilo infantile”, oggi viene definito “scuola dell’infanzia”. Sono cambiate le definizioni, non la sostanza educativa del San Cirillo di Sacconago. Valori immutabili e mai ingialliti dal tempo hanno portato l’asilo di Sacconago ad essere impermeabile alle mode nei suoi primi cento anni di vita. Sono passati appunto cento anni dal 2 ottobre 1911 quando l’allora parroco don Antonio Marelli inaugurò la struttura, al 2 ottobre 2011 con l’attuale pastore sacconaghese don Giulio Bernardoni che ha voluto rimarcare la forza propulsiva di un istituto che ha«visto passare generazioni che hanno iniziato il loro percorso educativo in questa struttura».Una cerimonia religiosa ha dato inizio alla giornata di celebrazioni del cento anni dell’asilo di Sacconago nella festa degli «angeli custodi che proteggono tutti, ma in modo particolare i bambini», ha ricordato don Giulio. Fu proprio voluta nel 1911 la data del 2 ottobre che appunto la liturgia celebra gli “angeli custodi”, per simboleggiare la speranza ed il futuro.Ieri, dopo la messa, è seguita una grigliata fra genitori e bambini e fra tutti coloro che hanno voluto e giochi nel pomeriggio. Tutto all’interno della scuola d’infanzia

che accoglie ben 145 bambini.Un momento di festa e di ringraziamento con la presenza dell’autorità cittadine con in testa il sindaco Gigi Farioli che ha consegnato un’onorificenza per quanto fatto in questo cento anni della «casa dei bambini, capace sempre di avere cura del suo futuro». Presente anche l’assessore all’Educazione Claudio Fantinati: «Questa è una scuola fondata su grandi valori. Strutture come l’asilo di Sacconago rappresentano una luce nella confusione di questo mondo».Cento anni di educazione al San Cirillo. Tra le mura dell’asilo sacconaghese sono passati migliaia di bambini che hanno conosciuto lì i primi rudimenti di quei valori fondanti che hanno poi alimentato durante la loro vita. Ieri, accanto al simpatico vociare dei bambini, c’era la soddisfazione. Senza intoppi e senza buche. Quel senso di sicurezza dei loro genitori ed anche la saggezza dei nonni che non hanno voluto mancare alla festa. Ci sarà stato anche il ricorso o il rivivere i momenti che furono, ma con accanto la certezza di avere percorso una strada tracciata da chi, quel 2 ottobre 1911, la cominciò. Un percorso che il 2 ottobre 2011 guarda lontano infondendo sicurezza.

b.melazzini

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