Una nuova prospettiva occupazionale: cresce l’interesse dei giovani per i mestieri tecnico-pratici

L'Osservatorio "Giovani e Professioni" svela un cambiamento di tendenza nell'orientamento degli studenti italiani, con sempre più ragazzi e ragazze che considerano le professioni manuali come opzioni di carriera promettenti.

Qualcosa di significativo sta accadendo nel panorama delle scelte professionali dei giovani italiani: i mestieri tecnico-pratici stanno gradualmente riconquistando terreno tra le nuove generazioni. Questa positiva inversione di tendenza è stata rivelata dall’annuale Osservatorio “Giovani e Professioni”, condotto da Skuola.net in collaborazione con Autostrade per l’Italia, che ha coinvolto ben 2.500 studenti delle scuole superiori.

Una delle notizie più incoraggianti è che circa 1 studente su 4 prossimo al diploma sta considerando seriamente le professioni manuali come una valida opzione per il proprio futuro. Questo interesse crescente è particolarmente evidente tra coloro che associano queste occupazioni a una formazione avanzata e a una retribuzione commisurata alle competenze acquisite. Inoltre, si nota che questa tendenza coinvolge non solo i ragazzi, ma anche le ragazze, con la quota che sale addirittura a 1 su 3.

Guardando ai dati dell’Osservatorio 2022, emerge chiaramente il cambiamento in atto. Un anno fa, solo il 19% degli intervistati era convinto dei vantaggi dei mestieri pratici, mentre oggi tale percentuale è salita significativamente. Parallelamente, diminuiscono i pregiudizi nei confronti di queste professioni, con meno giovani che le scartano a priori. Un segnale rivelatore è la riduzione dal 53% al 49% di coloro che rifiutano categoricamente una carriera tecnico-pratica, una percentuale che tra i maschi scende addirittura al 39%.

È evidente che stiamo assistendo a una mini-rivoluzione nelle scelte professionali dei giovani, con la progressiva scomparsa di stereotipi che limitavano le possibilità di carriera. Ad esempio, la percentuale di coloro che scartano le professioni manuali per motivi legati al proprio status socio-economico è passata dal 19% al 14%.

Questo cambiamento di mentalità potrebbe rappresentare una soluzione al persistente divario tra la domanda del mercato del lavoro e l’offerta di competenze da parte dei giovani. Il 57% degli intervistati ritiene che percorsi di formazione professionalizzanti e specifici post-diploma siano la chiave per colmare questa lacuna.

Ma quali sono i settori che attirano di più gli studenti che considerano le professioni tecnico-pratiche? Le preferenze variano notevolmente tra i generi. Per gli uomini, il comparto della mobilità (automobilistica, ferroviaria, aeronautica) è al primo posto, seguito dall’industria digitale ed elettronica e dai servizi alberghieri e della ristorazione. Le donne, d’altro canto, si dividono tra digitale ed elettronica, settore alimentare/chimico/farmaceutico e servizi alberghieri e della ristorazione. Anche il settore delle costruzioni e delle infrastrutture, sebbene meno gettonato, sta guadagnando interesse, con il 6% degli uomini e l’8% delle donne che considererebbero un impiego in questo settore.

Il Gruppo Autostrade per l’Italia sta giocando un ruolo attivo in questa trasformazione, con progetti come l’Amplia Academy, un “cantiere dei mestieri” finalizzato a anticipare i percorsi formativi per le figure professionali più richieste. L’obiettivo è formare esperti tecnico-pratici in settori cruciali come l’assistenza di cantiere, la carpenteria, la guida di mezzi speciali e l’estrazione mineraria.

Gian Luca Orefice, Direttore Human Capital Organization del Gruppo Autostrade per l’Italia, sottolinea l’importanza di anticipare l’orientamento e la formazione delle giovani generazioni per prepararle al mondo del lavoro. Questa iniziativa è vista come un investimento sulle persone, contribuendo a creare una rete solida con imprese e istituzioni.

Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net, evidenzia come i mestieri tecnico-pratici possano rispondere alle principali esigenze della generazione Z in termini di retribuzione, equilibrio tra vita privata e lavorativa e sicurezza sul lavoro. La crescente attrattiva di queste professioni è anche legata al valore intrinseco di contribuire alla realizzazione di prodotti o servizi utili per la collettività, un aspetto fondamentale per il 90% dei giovani.

In conclusione, il cambiamento nelle preferenze professionali dei giovani italiani rappresenta una speranza per colmare il divario tra le richieste del mercato del lavoro e le competenze disponibili. Attraverso l’adozione di percorsi formativi specifici e l’impegno delle aziende, potremmo assistere a una rinascita dei mestieri tecnico-pratici, offrendo alle nuove generazioni opportunità di carriera soddisfacenti e in linea con le loro aspirazioni.