Un’esposizione mai vista per ricordare Lucio Fontana

A cinquant’anni dalla morte del padre dei “tagli nelle tele” una mostra delle sue opere meno note

Era nato in Argentina alla fine del secolo, nel 1899, ma l’artista di fama internazionale aveva scelto di vivere nella nostra provincia, a Comabbio, dove è morto nel 1968 (e dove oggi si trova la sua Casa-Atelier). A cinquant’anni dalla morte di Lucio Fontana, sarà inaugurata mercoledì alle 19 al Pirelli Hangar Bicocca di Milano “Ambienti/Environments”, l’importante esposizione a cura di , e .

Lucio Fontana, oggi uno dei più importanti artisti italiani conosciuto nel mondo, grazie alle sue opere straordinarie, i suoi “tagli” che hanno segnato, in maniera decisiva, il panorama artistico internazionale, sarà protagonista di una mostra che raccoglie nello spazio delle Navate per la prima volta nove Ambienti spaziali e due interventi ambientali, realizzati tra il 1949 e il 1968 per gallerie e musei italiani e internazionali. La mostra propone un corpus di opere, che mettono in rilievo la forza innovativa e precorritrice di un importantissimo maestro del Novecento.

Gli Ambienti spaziali, stanze e corridoi concepiti e progettati dall’artista a partire dalla fine degli anni 40 e quasi sempre distrutti al termine dell’esposizione, sono le opere più sperimentali e meno note di Fontana, proprio per la loro natura effimera. Alcuni degli ambienti esposti sono stati ricostruiti per la prima volta dalla scomparsa dell’artista grazie allo studio e alle ricerche della storica dell’arte Marina Pugliese e della restauratrice Barbara Ferriani e al contributo della Fondazione Lucio Fontana.

Ci sarà quindi la possibilità di osservare da vicino e per la prima volta le opere meno conosciute di Fontana, riscoprendone l’importanza storica e, allo stesso tempo, la contemporaneità e la forza innovativa attraverso un allestimento inedito. Fontana, uno degli artisti italiani più influenti del XX secolo e fondatore dello Spazialismo, gruppo artistico nato in Italia alla fine degli anni 40, nella sua carriera ha investigato i concetti di spazio e luce, il vuoto e il cosmo e con il suo lavoro ha radicalmente trasformato la concezione tradizionale di pittura, scultura e spazio, superando la bidimensionalità della tela e anticipando diversi movimenti artistici degli anni 60 e 70, come Arte Povera, Arte Concettuale, Land Art e Environmental Art.

La mostra è stata realizzata in collaborazione con la Fondazione Lucio Fontana, da cui nascerà un catalogo, edito da Mousse Publishing, che presenterà gli esiti più recenti della ricerca sul tema degli ambienti con un ampio apparato iconografico e testuale.