Usa/ Piattaforma esplosa, scongiurata nuova marea nera


New Orleans, 3 set. (Apcom)
– Torna l’incubo della marea nera nel golfo del Messico, dopo l’esplosione di una nuova piattaforma di petrolio. Ma dopo la preoccupazione iniziale, la Guardia costiera locale ha provato a rassicurare la popolazione: le fiamme sono state domate e non c’è stata alcuna fuoriuscita di petrolio in mare. “L’incendio è stato spento, gli elicotteri della Guardia Costiera sono sul posto e le navi nell’area non hanno segnalato alcuna perdita visibile in mare”, ha confermato il capitano Peter Toredsson. “Non ci sono tracce di fughe di petrolio, ma continuiamo le nostre verifiche e sorvegliamo la situazione per essere certi che non cambi nulla”, ha aggiunto. La Casa Bianca segue da vicino la situazione: “continuiamo a raccogliere informazioni. Abbiamo mezzi di soccorso pronti a intervenire nel caso di contaminazione del mare”, ha confermato il portavoce, Robert Gibb.

Alle 9.30 di ieri mattina, ora locale, (le 16:30 in Italia), la piattaforma Vermilion Bay di proprietà della Mariner Energy è esplosa, a circa 130 chilometri dalle coste della Louisiana. Le tredici persone a bordo sono finite in acqua, ma sono state tutte portate in salvo e solo una sarebbe ferita. Subito erano arrivate le rassicurazioni: la piattaforma “non è attiva”; un primo controllo effettuato sorvolando l’area a bordo di un elicottero sembrava allontanare il pericolo di una fuoriuscita.

Poi, invece, un riflesso lucido lungo circa 1,6 chilometri e largo circa 30 metri è stato avvistato vicino alla piattaforma, segno tangibile del petrolio in acqua. Così, alla fine, era arrivata arrivata la rettifica: la piattaforma era attiva, ma i sette pozzi sono stati chiusi “rapidamente” dopo l’esplosione. La loro capacità di estrazione è di circa 222.000 litri di petrolio e 25.000 metri cubi di gas al giorno. “Lavoriamo con la Guardia costiera per essere sicuri che le attività sulla piattaforma siano effettivamente sospese e che non ri riversi nulla in mare”, ha detto il governatore della Louisiana, Bobby Jindal.

La Vermilion è una piattaforma che estrae in ‘acque basse’, a circa 105 metri di profondità; questo significa che, in caso di fuoriuscita di petrolio, le operazioni per riparare i danni sono molto più semplici da effettuare. I problemi sorti nel caso della ‘Deepwater Horizon’, la piattaforma della Bp che si trova a 320 chilometri di distanza, erano legati soprattutto alla difficoltà di intervenire in ‘acque profonde’, a circa 1.500 metri di profondità.

(con fonte afp)

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