Si presenta al Pronto Soccorso con i sintomi dell’epatite A e riconduce il contagio al pesce crudo mangiato in un noto ristorante cinese della città. Un varesino ha contratto il virus probabilmente dal cibo e ora sono in corso le indagini dell’Ats Insubria per scongiurare altri contagi. L’epatite A è una malattia acuta del fegato causata dal virus HAV.
Nella maggior parte dei casi è dovuta al mancato rispetto di norme igieniche, con conseguente contaminazione fecale di cibi ed acqua. Le cause più comuni di trasmissione sono quindi la scarsa igiene personale delle persone coinvolte nella preparazione di cibi e pasti e il mangiare pesce crudo o poco cotto. Il sintomo più frequente della malattia è l’astenia, cioè la debolezza. Altri sintomi riferiti abitualmente sono: febbre, perdita di appetito, nausea, fatica, mal di testa, dolore muscolare, dolore addominale e ittero.
Ed è proprio con questi sintomi che un varesino si è presentato al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Circolo e i medici ritengono che il contagio possa essere avvenuto attraverso l’ingestione di pesce crudo avvenuta alcune settimane prima.
«Non possiamo con certezza affermare che l’Epatite A sia stata contratta proprio mangiando pesce crudo – spiegano dall’Ats – , perché l’incubazione della malattia è lunga e non si è quindi potuto analizzare direttamente il cibo in questione». In genere la comparsa della malattia avviene in un periodo di tempo compreso tra le 2 e le 7 settimane dopo il contagio e la sintomatologia lieve sparisce spontaneamente in 2 mesi. Di solito non si utilizzano medicinali per trattare l’epatite A in quanto il sistema immunitario sconfigge il virus senza che vi sia bisogno di ricorrere a farmaci.
Le persone infette dall’epatite A dovrebbero però avere l’accortezza di ridurre l’attività quotidiana ed evitare sforzi fisici sia di tipo sportivo che lavorativo. Inoltre è opportuno seguire una dieta bilanciata abbondante di liquidi. Va inoltre ricordato che durante l’epatite il fegato, in stato di sofferenza, non riesce a svolgere le sue funzioni in maniera ottimale pertanto potrebbe verificarsi una difficoltà a metabolizzare i farmaci, magari utili per il trattamento di altre patologie preesistenti.
Il vero problema, quando si verifica un caso di Epatite A, è il contagio. Chi ha contratto il virus può trasmetterlo alle persone con cui viene a contatto e non solo. «Abbiamo già condotto un’indagine epidemiologica – precisano dall’Ats – e adesso sono in corso ulteriori controlli. Non è una situazione allarmante, in quanto non è così inusuale contrarre il virus. Per questo è importante osservare alcune buone norme».
L’Ats ricorda che è buona abitudine lavarsi frequentemente le mani durante la giornata, «soprattutto prima dei pasti. E altrettanto importante è non mangiare alimenti crudi, che sono il maggior veicolo di contagio».