VARESE Mentre la scuola pubblica si svuota, quella privata continua a gonfie vele per la sua strada. Accade nello stesso stabile, quello di via Cairoli, che dallo scorso settembre ospita due realtà didattiche diverse: quella storica statale, con un’unica sezione fino alla quinta, occupa i primi due piani e il cortile anteriore, mentre al terzo piano dello stesso edificio (ma con ingresso sul retro) ci sono le tre prime di una elementare privata, paritaria e parificata intitolata a monsignor Manfredini che ha le altre classi (dalla seconda alla quinta) nella sede principale di Gazzada-Schianno.
Le iscrizioni per il prossimo anno scolastico non permettono alla «Cairoli» di formare una nuova classe prima statale, a causa di un calo verticale delle iscrizioni iniziato anni «dovuto soprattutto all’immotivata paura degli alunni stranieri che spinge i genitori italiani a cercare altre scuole – spiega la coordinatrice didattica, Anna Di Giovanni – In questa situazione l’apertura della Manfredini nello stesso stabile è stato il colpo di grazia». Analisi questa non condivisa dal preside della privata Giulio Cova che ribatte: «Tra i nostri alunni, la presenza di ragazzi di Biumo non è significativa».
UNA SITUAZIONECRITICA
La storia la fanno i numeri delle iscrizioni alle classi prime i cui termini sono scaduti lo scorso 28 febbraio. Alla Cairoli «pubblica», si contano solo 9 bambini iscritti al primo anno. Troppo pochi per creare una classe dato che la nuova legge Gelmini prevede un minimo di 15 alunni. Dunque, a meno di trasferimenti dell’ultimo minuto, dal prossimo anno scolastico la scuola rischia di non avere più la prima. Già lo scorso settembre era stata dura mettere insieme l’attuale prima A: solo 16 alunni che sono diventati 17 pochi giorni fa grazie a una bambina di origine albanese, nata e cresciuta a Livigno.
Sino alla fine degli anni ’90 la Cairoli aveva due sezioni e una buona reputazione da «scuola del centro». Aule luminose e corpo docenti sono sempre gli stessi oltre alle nuove collaborazioni con docenti specializzati per arte, musica e educazione motoria, ma qualche anno fa le iscrizioni hanno cominciato a diminuire sempre più: «Possiamo considerare una pluralità di fattori per spiegarlo, compreso il calo demografico. Ma la causa primaria è la paura sempre più diffusa del diverso, dello straniero, anche in classe – afferma la coordinatrice – I genitori temono che la presenza di bimbi stranieri rallenti la classe, ma non è vero anche perché la maggior parte di loro in realtà sono nati in Italia, dunque iniziano alla pari con tutti gli altri il percorso scolastico». Nei corridoi i cartelloni delle tante attività: alimenti, mestieri antichi e persino un plastico dell’Europa realizzato dalla 4^ per raccontare le tappe del viaggio di Ulisse. «La scuola è valida, chi iscrive qui il primo figlio poi porta anche i fratellini, ma non basta – ammette la coordinatrice – Speravamo che almeno per l’anno prossimo, con la Manfredini che non avrà più qui le classi prime, la situazione potesse migliorare, e invece…».
SOLO CLASSI QUINTESecondo il preside della Manfredini le due scuole non sarebbero in competizione «innanzitutto perché i nostri utenti provengono da diverse zone della città e dai comuni limitrofi – spiega Cova – Solo una piccolissima parte non rilevante risiede a Biumo. Inoltre la Manfredini ha 68 iscrizioni in prima, un numero in linea con gli anni precedenti e il prossimo anno nella sede
di Biumo ci saranno solo le quinte». Questo in ottemperanza a un decreto dell’Ufficio scolastico regionale che vorrebbe così favorire una continuità didattica con le medie della Manfredini che sono in via Tonale, a un chilometro di distanza. «Mi spiace sapere che la Caroli non avrà la prima il prossimo anno – aggiunge il preside – so che è una buona scuola».Lidia Romeo
e.marletta
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