Varese, assolta dall’accusa di peculato sugli incassi delle slot machine

Dipendente di un gestore di slot, era accusata di peculato per un buco da 100 mila euro (immagine generica dal web)

VARESE – Il tribunale di Varese ha assolto con la formula “perché il fatto non costituisce reato” una donna di 44 anni concessionaria di slot machine dall’accusa di peculato. La donna era accusata di non avere versato circa 100 mila euro, somma destinata allo Stato, al gestore di riferimento di una ottantina di Slot che erano installate nei Comuni di Laveno, Leggiuno, Cocquio e Gemonio.

Le accuse erano scaturite dal presunto mancato rispetto di una norma prevista nella Legge di Stabilità del 2015 che aveva introdotto un prelievo a carico dei concessionari e gestori delle slot machine. La donna era accusata di non avere consegnato la somma al gestore del quale era, nei fatti, dipendete.

Per lei l’accusa aveva chiesto la condanna a 5 anni, sostenendo che la somma era stata trattenuta nella consapevolezza che era destinata alle casse dello Stato.

La difesa ha visto accogliere la tesi secondo la quale le quote d’incasso destinate al prelievo imposto dalla Finanziaria 2015, erano a carico di tutti i soggetti coinvolti nel sistema delle slot e non a carico del solo gestore. L’avvocato Conconi, inoltre ha contestato la quantificazione esatta delle quote del prelievo, affermando che non sono state raccolte le prove certe sull’incasso delle Slot gestitre dalla donna e collocate in vari esercizi pubblici e quindi non è possibile quantificare esattamente la parte che doveva essere destinata allo Stato.