«Varese, fai gol e esulta con noi»

Negli scatti di Ezio Macchi c’è tutta la gioia di essere biancorossi: «Le mie foto sono per i tifosi, la base di tutto»

Una passione senza fine, tutta colorata di biancorosso. Di scatto in scatto, di trasferta in trasferta, Ezio Macchi racconta il Varese Calcio con la sua macchina fotografica, da tifoso e per i tifosi, di cui è un punto di riferimento non solo al Franco Ossola ma anche su Facebook con il suo profilo personale e le pagine (Varese Calcio Tifoseria, Forza Varese, Quelli del Franco Ossola) che tutti i tifosi seguono giorno dopo giorno per sapere – e vedere – tutto quello che succede nel mondo biancorosso.

Il Varese ha alle spalle una storia e una tradizione che la distinguono dalle avversarie: chi veste la maglia biancorossa deve dare sempre qualcosa in più. Finalmente ho visto una squadra che ha dimostrato la sua caratura, la sua qualità. La struttura è buona, i giocatori ci sono: bisogna metterli nelle condizioni per poter mettere in pratica quello che possono fare.

Ovviamente mi dispiace per Ernestino Ramella. Ma la società ha voluto dare un impulso forte alla squadra: in effetti, qualcosa in campo mancava. Come sempre accade un cambio in panchina è uno stimolo a reagire. Credo si sia visto un atteggiamento diverso già a Caronno, pur in una sconfitta che ci può stare considerando valore ed esperienza dell’avversario. E domenica, col Casale, si è vista una squadra in netto miglioramento.

L’anno scorso eravamo di gran lunga superiori, mentre quest’anno c’è più equilibrio, perché ci sono squadre e giocatori più importanti. Ma il Varese ha la possibilità di vincere: verrà fuori alla distanza, facendo pesare la forza dei suoi singoli.

Come sempre. Sarò sul pullman di Passione Biancorossa per una giornata tipo da tifoso: trattoria e stadio. Non c’è nulla di più bello: una domenica tra amici e un buon pranzo in compagnia. Sperando in una bella vittoria: così la giornata diventa perfetta.

Quando un giocatore fa gol e sembra corrermi incontro mentre esulta: è il momento che tutti aspettiamo, il più esaltante, quello della festa. Poi, quelle ai tifosi. Perché sono uno di loro, perché le mie foto sono per loro, perché sono la base di tutto. In più questa è davvero una società dei tifosi, rinata grazie alla loro passione e a uno zoccolo duro che c’è da sempre e mai mancherà, di cui fanno parte gli stessi dirigenti. In serie D, e forse più su, nessuno è come noi: basti pensare a Cuneo, un capoluogo di provincia, dove abbiamo dovuto riempire uno stadio deserto.

Mi sono fermato a fine del campionato scorso a quota 850: l’obiettivo è 1000, quindi presto potrebbe ricominciare…