Veleni all’ex conceria Appello a Berlusconi

CITTIGLIO Anche gli Amici della terra Onlus di Varese scrivono al Presidente della Repubblica sul caso inquinamento dell’ex conceria Fraschini, e chiedono si passi all’azione con una commissione sui danni ambientali. Il caso, che dopo anni di denunce e polemiche ha subito una svolta nel 2009 con il sequestro dell’area e 8 indagati dalla Guardia di Finanza, aveva avuto come ultimo sviluppo la lettera del signor Roberto Gibellini al presidente Napolitano. Gibellini, da trent’anni impegnato nel denunciare la vicenda, aveva chiesto giustizia e, preso atto della missiva, anche il presidente degli Amici della Terra Arturo Bortoluzzi ha scelto di agire. Destinatari della sua lettera però non solo il Capo dello Stato, ma anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, della Camera Fini, del Senato Schifani e, a livello locale, il prefetto di Varese Simonetta Vaccari e l’assessore provinciale all’ambiente Luca Marsico. «L’inquinamento – ha dunque spiegato Bortoluzzi – è accertato e rappresenta un gravoso problema sociale che non viene bonificato dagli enti preposti. Ci uniamo alla protesta del signor Gibellini e chiediamo di adoperarsi affinché il problema venga affrontato una volta per tutte, istituendo una sottocommissione sui danni ambientali che assuma provvedimenti univoci e dia risposte alla popolazione, condivisibilmente preoccupata e lasciata in palese stato di abbandono e mancanza di informazioni». Una commissione speciale dunque la soluzione proposta dagli «Amici

per la terra», che si appoggi alla prefettura varesina per tutelare i cittadini e bonificare l’area. «Non è infatti tollerabile – ha continuato Bortoluzzi – che il territorio della Provincia di Varese non sia trattato con la considerazione dovuta, vista anche la sua ricchezza naturalistica e paesaggistica. E non è tollerabile nemmeno che non vengano assunti provvedimenti e  la popolazione residente non abbia certezze sulle deteriori condizioni ambientali e i miasmi  sprigionati dalle vasche dell’ex conceria». Il presidente Bortoluzzi ha concluso ricordando gli ultimi sviluppi ufficiali del caso, che risalgono a un anno fa quando, spiega «l’assessore all’Ecologia Luca Marsico ci aveva chiamati insieme ad altri operatori per approfondire il tema dell’inquinamento. Dall’incontro era emerso che devono essere svuotate le vasche maleodoranti da parte della Provincia di Varese, la quale avrebbe agito utilizzando una fideiussione della parte privata; che non vi era inquinamento della falda acquifera secondo le indagini Arpa; che vi era invece un inquinamento del territorio superficiale. Inquinamento che necessiterebbe specifiche indagini, costose come la bonifica ambientale che non è alla portata né dei Comuni né della Provincia».  Tutti presupposti per la richiesta indirizzata ai piani alti dello Stato, ai quali gli Amici per la Terra domandano se ci sia intenzione di far svolgere accertamenti e richiedere l’intervento del Ministero dell’Ambiente a supporto degli enti locali.

b.melazzini

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