Yemen/ Così la Cia ha ucciso con i droni Anwar al-Awlaqi

New York, 30 set. (TMNews) – Sono stati i droni Predator a eliminare Anwar al Awlaqi, leader di al Qaida in Yemen la cui uccisione è stata confermata da fonti Usa e dal ministero della Difesa yemenita. Insieme ad Awlaqi sono state uccise varie guardie del corpo e, secondo l’agenzia yemenita Saba, anche Samir Khan, cittadino americano e direttore di Inspire, la rivista web considerata vicina ad Al Qaeda.

Il convoglio di auto in cui viaggiava al Awlaqi è stato colpito oggi in una zona remota dello Yemen da missili AGM-114 Hellfire lanciati da due droni Predator, ha detto una fonte del governo Usa a Fox News, secondo la quale l’operazione è stata diretta dalla Cia e condotta materialmente dal Comando congiunto operazioni speciali.

I droni potrebbero essere partiti da una base segreta per droni in Medio Oriente la cui esistenza era stata annunciata nel giugno scorso, ma la cui ubicazione è tuttora ignota. Nato nel 1971 nel New Mexico da famiglia di origine yemenita e con doppia cittadinanza, Awlaqi era diventato nell’aprile 2010 il primo americano sulla lista

della Cia di sospetti terroristi per cui c’era l’ordine di catturare o uccidere. Gli Usa avevano già lanciato attacchi aerei per ucciderlo ma Awlaqi era scampato in almeno due casi di cui si ha notizia. In particolare nel maggio scorso era fallito un attacco con droni Predator contro il veicolo sul quale viaggiava.

Appena arrivato al Pentagono in luglio, il neo-segretario alla Difesa Leon Panetta aveva dichiarato di avere due obiettivi principali: l’uccisione di Ayman al-Zawahri, successore di Osama Bin Laden alla guida di al Qaida, e quella di Awlaki. Il commento a caldo di Peter King, deputato repubblicano che presiede la Commissione sicurezza nazionale della Camera, è stato che “per molti aspetti Awlaki era più importante di bin Laden dal punto di vista operativo”.

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