Uccelli maltrattati? Blitz di Striscia a Varese

VARESE «Animali maltrattati» ha denunciato Striscia. «Tutto falso» risponde il titolare, Giambattista Lamperti. Fatto sta che lo Zoo di Varese, storico negozio in via Macchi alla Schiranna, ieri sera è finito nelle case di milioni di italiani. A curare il servizio l’inviato del tg satirico Edoardo Stoppa e la sua troupe, che da sempre si occupano delle problematiche relative al mondo degli animali, muovendosi sulla base delle segnalazioni ricevute attraverso il servizio «Sos Gabibbo». Nel mirino di Striscia,

in particolare, è finita la condizione di presunto disagio in cui verserebbero pappagalli, fenicotteri, rapaci e serpenti a causa delle dimensioni esigue delle voliere e delle gabbie. «Tutte troppo piccole – ha detto Stoppa – tali da impedire, nel caso degli uccelli più grandi, anche la stessa apertura delle ali».
Il servizio è stato in parte girato con la collaborazione di un finto cliente e utilizzando una telecamera nascosta per acquisire maggiori informazioni dal personale del negozio. Le telecamere del tg si sono soffermate specie sul piumaggio di alcuni uccelli eccependo sull’ottimale cura degli stessi.
Dopo aver visitato tutta la struttura in compagnia del titolare, il servizio è terminato con la promessa di tornare presto a Varese per verificare che ai pappagalli e agli altri animali venga data una sistemazione migliore rispetto all’attuale.
Ovviamente il titolare dello Zoo di Varese non l’ha presa bene, dice che valuterà se vi sono i presupposti per un’azione legale, in ogni caso contesta punto su punto quanto trasmesso: «Si tratta di contestazioni assurde – dice Lamperti – gli autori del servizio hanno mandato in onda solo una parte delle riprese, tutto è stato montato per dare ai telespettatori un’immagine negativa della nostra realtà che è ben diversa. Posso chiarire che i pappagalli stanno in gabbie piccole nei primi mesi di vita e questo è necessario al loro addomesticamento; la custodia dei serpenti è quella prevista dalla normativa; il falco ha sbattuto le ali ma solo perché si è spaventato davanti alle telecamere; infine i fenicotteri, peraltro scambiati da Striscia in un primo momento per degli aironi, si trovavano da noi per un breve periodo e sono destinati a un’oasi ecologica».
Francesca Manfredi

e.marletta

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