Monta la rabbia delle aziende «Sveglia o andiamo in Svizzera»

VARESE Tempo scaduto. Non è uno slogan e neanche più un grido di dolore quello dei piccoli imprenditori. «È una protesta violenta» dice Gianluigi Casati, presidente della piccola industria dell’Unione industriali della provincia di Varese che in Univa conta ben il 90 per cento delle associate.
Dal convegno della biennale della piccola industria di Confindustria che si svolto ieri e l’altro ieri a Torino, i vertici di Univa tornano insieme alla mobilitazione di centomila piccoli imprenditori e con la certezza che il cambio di marcia della politica deve avvenire subito.


«Stiamo oltrepassando la soglia, non ci sono più risorse», avvisa Casati. «Se la marcia dei 40 mila a Torino (era il 1980, ndr) ha provocato un’inversione di tendenza nei rapporti di lavoro, la marcia dei 100 mila piccoli imprenditori disperati dovrà porre un’attenzione doverosa verso le imprese che la politica non tiene, invece, in alcun conto». La situazione «va presa di petto», continua Casati: 4.200 imprese hanno chiuso da inizio, 72 su 1.450 (che erano) soltanto in provincia di Varese dove continuano a mancare liquidità e accesso al credito e dove è sempre più difficile fare ordini. «Io sono a quattro chilometri in linea d’aria dalla Svizzera», racconta Casati titolare della Fonderia Casati di Varese, 60 dipendenti. «Potremmo fare il salto del fosso mantenendo l’azienda tale e quale e, solo per il momento, non lo facciamo. Oltre confine potremmo investire con più facilità, avremmo un fisco più corretto e bilanci più floridi».
Sta, dunque, al Paese Italia decidere. «Serve un cambio di rotta subito, ben prima della fine dell’anno. La vocazione di restare in Italia è ancora presente nella compagine imprenditoriale perché crediamo in questo Paese e ci mettiamo a disposizione del popolo italiano offrendo opportunità di crescita e di lavoro, ma non c’è più tempo. Serve una virata».

Il servizio completo e gli approfondimenti sul giornale in edicola domenica 14 aprile

s.bartolini

© riproduzione riservata