«Lecchini del potere 2.0» I bossiani affondano Bobo

VARESE La linea della Lega è di sostenere il governo ma senza darlo a vedere troppo. Roberto Maroni in questi giorni si è alternato tra la possibilità di un sostegno esterno e l’opposizione.
Quest’ultima opzione darebbe alla Lega le presidenze che spettano alla minoranza, Copasir e Vigilanza Rai, sottraendole ai grillini. E il nome per il Copasir sarebbe quello del capogruppo leghista Giancarlo Giorgetti. E tenendo un minimo rapporto con il Pdl, Maroni può

comunque salvare posizioni di potere. Neanche a dirlo, la strategia spacca il Carroccio.
Il primo attacco arriva dai bossiani. «Che pena vedere i lecchini del nuovo potere 2.0 che per recuperare la verginità politica fanno i finti indipendentisti. Fate pena…» lo sfogo su Facebook, sul proprio profilo, dell’ex consigliere regionale Giangiacomo Longoni.
Mentre il consigliere comunale Maurizio Bernasconi, di recente espulso dal Carroccio, a commento di un articolo che profila la possibilità di un’intesa: «Cosa volete che faccia: l’inciucio! È tipico di questi personaggi. Padania libera anche dai Pinocchi». I lealisti maroniani difendono invece le posizioni del loro leader. Max Ferrari, ritornato in questi giorni militante dopo i sette anni di “purga”, a seguito delle contestazioni che lo videro protagonista contro Rosi Mauro, fa un discorso di realpolitik: «Secondo me ha senso fare opposizione se si fa opposizione durissima e pagante sui media. Se invece, per motivi vari, si pensa di fare la cosiddetta opposizione responsabile si finisce per non contare assolutamente niente e sparire dai giornali dove ci sarà solo Grillo. Allora, se si hanno idee e uomini adatti, tanto vale guidare un ministero chiave per l’economia padana e poi, al limite, minacciare da una posizione di forza».

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s.bartolini

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