Arcisate-Stabio, nuova gara d’appalto Una doccia gelata per la Valceresio

Altro stop improvviso al cantiere: Rfi comunica la risoluzione del rapporto con Ics. Si fanno ancora più scure le nubi sull’opera: «I lavori riprenderanno a metà 2015»

– «I lavori per ultimare la realizzazione della nuova linea Arcisate – Stabio dovranno essere affidati a una diversa impresa costruttrice con una nuova gara d’appalto». Così recita il comunicato stampa diramato da Rfi. Una doccia gelata per la Valceresio. «Una scelta dettata dall’impossibilità di individuare condizioni percorribili e condivise fra RFI e l’attuale appaltatore (ICS) per proseguire con la commessa –la nota prosegue- L’appalto verrà pertanto risolto formalmente per mutuo consenso».

RFI avvierà le procedure per il nuovo bando non appena sarà pubblicata la delibera Cipe per lo stoccaggio delle terre (con arsenico) e, passati sei mesi, le attività di cantiere che potranno riprendere nel secondo semestre 2015. L’ente ferroviario spiega: «La decisione di chiudere il contratto non è conseguenza di una scelta preordinata di RFI, come sembra emergere dalle dichiarazioni dell’ingegner pubblicate dai media nazionali e svizzeri, ma dalle azioni messe in campo dall’appaltatore. Lo stesso, infatti, aveva già comunicato il 30 settembre scorso, nella riunione del tavolo di monitoraggio istituito presso Regione Lombardia l’intenzione unilaterale di chiudere il cantiere a causa della mancanza della delibera Cipe prevista dall’accordo sottoscritto nel febbraio 2014. Decisione poi confermata a RFI con lettera formale».

Seguono specifiche monetarie difficili da mandar giù per chi aspetta con rabbia la ripresa dai cantieri fermi. «Per proseguire i lavori, l’impresa ha poi presentato un adeguamento in aumento dei prezzi contrattuali di oltre il 60%, non collegato ad alcun evento già accaduto ma solo basato su valutazioni extracontrattuali. Una proposta inaccettabile per RFI, perché è una ricontrattualizzazione del prezzo dell’appalto tramite una revisione prezzi non ammessa dalla vigente legislazione; una richiesta al di fuori di ogni consentita e ragionevole gestione dei fondi pubblici con cui l’opera viene realizzata». Grande amarezza da parte delle amministrazioni della Valceresio.

«Sono molto amareggiato –non nasconde la delusione , primo cittadino di Induno Olona- Il modo in cui ho appreso la notizia è pessimo, letta sulla stampa quando nessuno di RFI si è sognato di dare comunicazione al comune e, da sé, ai cittadini. I cantieri sono ancora fermi e resteranno così chissà per quanto – termina Cavallin – A mente fredda capiremo cosa fare: adesso, il tempo è finito e io, con gli altri sindaci, i comitati civici e altri attori istituzionali del territorio ci riserveremo qualunque azione».

«Sono arrabbiato –dichiara , sindaco di Arcisate- Era una notizia nell’aria ma comunque la sua conferma mi ha lasciato di stucco. RFI e il ministero non ci hanno detto nulla e apprendere il fatto avvenuto a mezzo stampa mi pare una cosa molto scorretta, non entro nel merito della scelta, ma critico aspramente il modo soprattutto per i nostri cittadini, ormai nel limbo».