Biumo, don Ezio ai saluti «Mi sono sentito a casa»

Dopo sei anni, don lascia Biumo Superiore per servire la parrocchia di San Giorgio, nel Duomo di Milano. Lì collaborerà con l’arciprete per la buona riuscita degli impegni liturgici e delle manifestazioni. Don Ezio lascerà Varese senza vedere realizzata la nuova chiesa di Biumo, un progetto di cui si parla da anni e su cui i fedeli riponevano molte speranze.

Il progetto in sospeso

«Per adesso il progetto è congelato per via della situazione economica in cui ci troviamo – spiega don Ezio – Sarà la futura comunità pastorale (che comprenderà anche Biumo Inferiore, Valle Olona e San Fermo, ndr) a decidere se la nuova chiesa sarà davvero necessaria. Magari i fedeli riusciranno a ottimizzare gli spazi già esistenti nella comunità e su quel terreno si costruirà qualche altra cosa utile per il quartiere, come un parcheggio per la chiesa del Caravaggio».

Il terreno in cui sarebbe dovuta sorgere la nuova chiesa è quello che si trova in viale Ippodromo, tra la scuola elementare Pascoli e la chiesa del Caravaggio. Il proprietario è l’Opera Pia Chiese Povere della Diocesi di Milano. Il Pgt prevede su quella zona la costruzione di un luogo di culto, ma deve essere la curia a decidere se andare avanti con la costruzione della chiesa o se abbandonare l’ipotesi. I fedeli di Biumo, da soli, non possono certo sostenerne il costo. La cosa più probabile è devolvere i fondi raccolti con le diverse manifestazioni al recupero della chiesa del Caravaggio, che ha bisogno di manutenzioni straordinarie.

«La chiesa del Caravaggio, oltre a essere molto piccola, ha problemi strutturali – continua don Bisello – L’edificio è nato per essere la cripta di un santuario, che poi non è mai stato realizzato: infatti è sotto il livello della strada. Nel terreno in cui sarebbe dovuta sorgere la chiesa potrebbe invece essere realizzato un parcheggio. Anche lasciare l’auto nei pressi della chiesa del Caravaggio può non essere semplice perché c’è molto traffico nella zona».

La notizia della partenza di don Ezio è stata accolta con dispiacere nel rione. Nato a Sesto San Giovanni nel 1956, il sacerdote era arrivato nell’ottobre 2008 da Sant’Ambrogio in Ronco Briantino.

Grande collaborazione

A Biumo si era subito sentito a casa propria. «Biumo è proprio come Sesto San Giovanni, è un posto che ho sentito subito come casa mia, al di là del panorama naturalmente – scherza don Ezio – La realtà sociale è la stessa: ci sono le persone legate al territorio e poi tutti gli immigrati arrivati da fuori. Qui mi sono trovato molto bene». Grande la collaborazione avuta in parrocchia.

Tutti i volontari si sono riuniti come da tradizione il giorno di San Giuseppe per una cena: erano presenti in 90, e non erano neppure tutti. «Un risultato ottimo, che testimonia il coinvolgimento dei parrocchiani», commenta il sacerdote.

Come farà Biumo senza don Ezio? «Si respira quel dispiacere che si sente al momento del distacco, ma la nostra missione è quella di accogliere nuovi incarichi, quindi dove ci mandano, andiamo – commenta don – Certamente faremo una festa, a settembre, per salutarlo».

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