Busto non costruisce «In futuro peggio»

In città non si costruisce più? Nuovo crollo delle entrate da oneri di urbanizzazione.

E le previsioni non sembrano volgere al sereno: «L’avevo detto già in tempi non sospetti: il Pgt non è la panacea di tutti i mali, se la situazione socio-economica generale non cambia».

È l’ammissione del vicesindaco, delegato all’urbanistica, , di fronte al dato emerso nel rendiconto di gestione 2013, di una nuova diminuzione drastica degli introiti per le casse comunali derivanti dagli oneri di urbanizzazione e dai costi di costruzione.

In tutto, nell’anno passato, palazzo Gilardoni ha potuto contare su tre milioni e mezzo, contro i quattro milioni e 300mila che erano stati preventivati. Se si considera che una parte della somma incassata (poco più di 600mila euro) deriva dalle sanzioni, il quadro che ne esce è quello di un settore edile che tira il freno a mano. Come ormai da diversi anni, ma sempre di più.

«Le previsioni per il 2014? Sono in linea con la situazione socio-economica generale del nostro Paese – sottolinea Reguzzoni – gli investitori non investono, le banche non concedono mutui per l’acquisto di un’abitazione, mentre il governo centrale continua ad aumentare gli oneri fiscali a carico dei proprietari di casa, che pure è un bene primario delle famiglie. Avanti così, sarà difficile che possa verificarsi una ripresa degli introiti degli oneri».

Eppure si sperava che il piano di governo del territorio, in vigore dallo scorso dicembre, potesse agevolare gli investimenti immobiliari e la ripresa dell’edilizia in città: «Non è la panacea – fa notare il vicesindaco – è uno strumento per favorire gli investimenti, ma senza la ripresa economica non basta ad invertire la tendenza». n A. Ali.

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