Cinquecento incidenti in 11 mesi, 45 al giorno

Sono stati 497 gli incidenti stradali avvenuti in città dal primo di gennaio 2013 sino al 30 novembre scorso. Di questi 254 hanno riportato lesioni ai conducenti o ai passeggeri, 240 si sono risolti con alcuni danni alle automobili coinvolte e tre sono stati mortali.

Le strade cittadine maggiormente soggette a sinistri stradali sono viale Borri, con 22 incidenti, i viali Valganna e Belforte, con un totale di 12 incidenti, e le vie Gasparotto e Crispi, che ne totalizzano 9.

Maledetta tecnologia

Secondo l’assessore alla Sicurezza e alla Polizia Locale di , Carlo Piatti, la motivazione di una così alta incidenza di sinistri in queste vie è sotto gli occhi di tutti. «Viale Borri, Valganna e Beforte, così come via Gasparotto e via Crispi, sono le strade più incidentate della città perché sono anche quelle in cui si registra un maggior passaggio di automobili nell’arco della giornata».

I dati registrati dai vigili, inoltre, danno anche un quadro generale di quelle che molto spesso sono le cause di questi sinistri. «Si tratta per lo più di incidenti causati dalla distrazione del conducente – continua l’assessore – Spesso, l’automobilista si distrae a guardare la vetrina di un negozio sul lato della strada e non vede il pedone che sta attraversando sulle strisce , oppure sta accendendo il vivavoce o cambiando stazione alla radio e non si accorge del ciclista al suo fianco o della vettura in coda davanti a se».

Insomma, in molti casi la causa che si cela dietro un incidente stradale è dovuta ai troppi stimoli che la tecnologia oggi ci offre. «Ci sono poi, alcuni casi soprattutto nel week end, dove i sinistri sono causati da un eccesso di alcol».

L’esempio svedese

A chiedere maggiori controlli sulle strade da parte delle forze dell’ordine, la messa in sicurezza delle vie sensibili d’una certezza di pena è , responsabile dell’associazione “Familiari Vittime – Per una strada che non c’è”.

«Bisogna guardare – dice – agli altri Paesi europei che in tema di sicurezza sono all’avanguardia rispetto a noi. In Svezia, ad esempio, sulle auto ci sono degli strumenti che servono per misurare il tasso alcolemico. Se il conducente ha esagerato troppo con l’alcol, la vettura non parte. Tanto è stato fatto all’estero anche per diminuire la pericolosità delle strade, dobbiamo farlo anche noi».

Secondo Restelli è necessario anche «costruire rotonde per rallentare la velocità e lasciare accesi i semafori anche di notte».

 Ed è proprio lo stesso Piatti ha confermare che le vie cittadine maggiormente soggette a incidenti presentano alcune criticità in materia di sicurezza.  «Le vie in questione, andrebbero meglio illuminate: quando imbrunisce, in alcuni tratti sono buie. Inoltre, andrebbero realizzati degli spartitraffico e andrebbero messi in sicurezza con segnali luminosi anche gli attraversamenti pedonali». Purtroppo, però, il limite è sempre lo stesso. «Per fare questi interventi servono i soldi che, al momento, sono soggetti ai vincoli del patto di stabilità».

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