Il tetto non regge: piove a scuola Alla Don Rimoldi servono i secchi

Ieri mattina la scuola media Don Rimoldi di via Pergine era un lago a partire dall’ingresso: numerosi i secchi traboccanti sotto le perdite d’acqua che defluiva copiosa verso l’uscita.

«Mi toccherà comperare un bidone per aspirarla» commenta sconsolata la bidella.

Alla media di San Fermo, la scuola che fa capo all’istituto comprensivo Varese 1, da un mese esatto si è insediata .

«L’intervento del Comune è stato tempestivo» racconta la novella dirigente scolastica. «Appena constatato il danno, stamattina abbiamo chiamato e in tempo reale si sono presentati per un sopralluogo. Bisognerà rifare la copertura dei tetti nei quali si sono create falle in diversi punti e pulire le canaline delle grondaie; i tetti da incatramare sono tutti a terrazzo».

Ci sono problemi strutturali enormi sulle numerose scuole prefabbricate di Varese; tutti i plessi dell’istituto Varese 1 sono stati costruiti con gli stessi criteri negli anni Settanta, tranne la Mazzini e la Cairoli, le elementari più antiche.

Fra le scuole danneggiate la Salvemini, la media di Belforte, reduce da un inverno fra i più critici delle ultime annate: a partire dal mese di gennaio gli alunni di una delle due prime erano stati costretti a fare lezione in biblioteca a causa di allagamenti in classe.

Nello stesso stabile il liceo linguistico Manzoni aveva dovuto chiudere per allagamento la biblioteca e aveva riportato pesanti infiltrazioni nel controsoffitto e lungo i muri di alcune classi, con diversi pannelli caduti e i ragazzi spostati a far lezione nei laboratori.

«I tetti tradizionali a capanna tutelano molto di più» commenta sconsolata la preside.

Un’edilizia a bassi costi che però ne richiede di ingenti per la manutenzione; ma il Comune di Varese è fanalino di coda nelle risorse sbloccate dal patto di stabilità per gli interventi di riqualificazione scolastica.

Situazione disastrosa

Quella degli ultimi giorni di luglio è una situazione disastrosa, che rischia di degenerare. «Ci è stato promesso un intervento risolutivo ma sempre nei limiti delle possibilità del Comune» spiega Maria Rosa Rossi.

I problemi riguardano anche la palestra mezzo allagata, come del resto ogni qual volta ci siano abbondanti piogge: e se adesso siamo in estate e la scuola è chiusa, da settembre ricominceranno i disagi nell’ora di educazione fisica. Stesso discorso per l’auditorium.

Un mese fa sono caduti una ventina di pannelli dal soffitto e non sono ancora stati sostituiti: le foglie degli alberi si depositano ostruendo i condotti.

Se dovesse ripetersi un allagamento simile durante l’anno scolastico, la scuola potrebbe essere resa inagibile.

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