Missione del mutandaro in banca «Pago con dieci chili di monetine»

Ha rotto il salvadanaio e recuperato una decina di chili di monetine e le ha portate al Credito Bergamasco per saldare una parte del tasso di interesse maturato da un conto lasciato scoperto.

Questa l’ennesima protesta di , il parrucchiere noto per lavorare in mutande contro la burocrazia e le leggi che strozzano gli artigiani in particolare, tutti i cittadini in generale.

Teatro della protesta il rione di Bizzozero, nello specifico l’atrio della banca che si affaccia su viale Borri. È stato lì che Crippa ha rotto un immaginario salvadanaio e ha trascinato dentro i suoi risparmi, a dimostrazione della fatica che un cliente fa a pagare gli interessi sullo “scoperto”.

«Ho chiuso il conto nel 2010 lasciando circa 2.400 euro di scoperto – spiega Crippa – Dopo due anni mi sono trovato ad aver pagato 3.450 euro e adesso devo pagarne ancora 3.200. Il tasso di interesse e le spese sullo scoperto sono troppo alte, non sostenibile dai cittadini».

Crippa, insieme alle monetine, ha portato anche ampia documentazione con cifre sottolineate e conti in cui a un non addetto ai lavori è difficile barcamenarsi. I soldi sono stati accettati, ma Crippa ha passato la giornata a confezionarli in sacchetti da 50 pezzi, così come richiesti dal regolamento della banca.

Il caso specifico conta poco. Crippa, fondatore del Movimento del Popolo Sovrano e ospite negli scorsi mesi di diversi salotti televisivi, non facendo mistero delle sue finanze, intende portare attenzione «su come le banche non facciano davvero l’interesse del cittadino, anzi».

A guardare le gesta del parrucchiere questa volta c’erano poche persone, ma giornalisti di programmi televisivi hanno chiesto di rimanere aggiornati.

Il Credito Bergamasco non ha nulla da dichiarare «in quanto il cliente, sebbene sollecitato a farlo, non ha mai fornito la documentazione richiesta a supporto delle sue lamentele».

Ieri però la protesta – oltre a un po’ di visibilità che male non fa in previsione di altri eventi che si svolgeranno nei prossimi mesi – ha portato anche a una parziale risoluzione del caso del parrucchiere: «Il direttore mi ha proposto di chiudere definitivamente il rapporto, facendo metà e metà – conclude Crippa – Ma io a questo punto voglio andare fino in fondo: ho chiesto un appuntamento alla Confesercenti e lunedì ci troveremo per parlarne».

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