Palazzo Minoletti casa dei gallaratesi

Palazzo Minoletti è pronto a trasformarsi in una C.A.S.A., sigla che sta per Creatività, Arte, Shopping e Accoglienza. Dietro alla quale c’è un progetto da 3,5 milioni di euro per restituire l’immobile alla città.

Passato in giunta a fine giugno, il documento è stato realizzato da quattro architetti: i varesini , e e il gallaratese . Un team di professionisti con il quale ha collaborato , direttore del Centro di ricerca per lo sviluppo del territorio.

Lo stesso che nel maggio scorso aveva proposto di utilizzare l’ex casa del fascio per ospitare un “Fuori Expo” tutto dedicato al cibo. Idea che è stata inserita nello studio di fattibilità, nel quale si parla della possibilità di creare un “Tempio del Gusto” in piazza Garibaldi.

Una realtà non legata solo a Expo 2015: «in prospettiva», si legge nel documento votato dall’esecutivo di centrosinistra, «si candida a diventare il luogo di riferimento per la valorizzazione delle identità locali rispeto al tema del food».

Ovvero del cibo inteso in ogni declinazione possibile: «alta ristorazione, produzione artigianale di qualità, distribuzione di alto profilo, esperienzialità interattiva, formazione, didattica e cook design».

Ma questo non sarà solo il cibo a popolare il futuro di Palazzo Minoletti. Il progetto «vuole soddisfare una molteplicità di esigenze», rendendo la vecchia sede dell’Agenzia delle Entrate «una piattaforma flessibile e adatta ad ospitare eventi e funzioni diverse, gestite dalle realtà già presenti sul territorio gallaratese».

Qui entrano in gioco cultura, arte, shopping e accoglienza. Il piano terreno diventerà uno spazio per eventi temporanei, siano di natura artistica o commerciale. Il salone del primo piano ospiterà una cucina professionale, diventando così l’altare principale del “Tempio del Gusto”.

Nei piani superiori uffici, sale riunioni e spazi per laboratori. Oltre ad una caffetteria, che troverà sede al terzo piano, lo stesso della terrazza che affaccia sul centro storico. E proprio per valorizzare questo spazio si propone uno degli interventi che modificheranno l’architettura originale dell’edificio.

Le vetrate che oggi prendono luce dal terrazzo diventeranno porte finestre, per rendere più facile l’accesso alla balconata che da sulla zona pedonale. Per raggiungere la quale sarà aperto un passaggio, già ipotizzato nel progetto originale, che da piazza Garibaldi permetta di raggiungere la chiesa di San Pietro.

Come detto, servono 3,5 milioni di euro per realizzare questo progetto. Per questo la giunta lo ha approvato e ha deciso di chiedere al governo di finanziarlo attraverso i fondi messi a disposizione dal decreto Destinazione Italia.

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