«Lui aveva un coltello, io un cucchiaio»

Un universitario s’è trovato di fronte il furfante in azione alla mensa della Brunella. Il blitz venerdì sera: «Ho visto una borsa a terra, ho capito che c’era qualcosa di strano»

– «Ci siamo trovati uno di fronte all’altro. Lui brandiva un coltello, mentre io per difendermi stringevo in mano un cucchiaio».
È davvero da brivido il racconto dello studente dell’Insubria che ha scoperto un ladro che stava saccheggiando la mensa dei bisognosi della Brunella ed è riuscito a intrappolarlo e a farlo arrestare. Noi questo ragazzo l’abbiamo intervistato rispettando la sua volontà di rimanere anonimo.
Tutto è avvenuto venerdì sera, intorno alle 20.30, quando il giovane – che è molto impegnato nel sociale – si trovava in parrocchia.

È stata una borsa abbandonata in un angolo a catalizzare la sua attenzione. «Mi sono domandato come mai ci fosse quell’oggetto in giro a quell’ora, quando i volontari non erano presenti» ha raccontato.
La borsa lo ha spinto a dare un’occhiata, vuoi mai che qualcuno si fosse perso all’interno della struttura. L’intuito ha fatto il resto, guidando i suoi passi verso il ladro. «Ho guardato stanza per stanza per vedere se ci fosse qualcuno –

racconta lo studente – Poi sono entrato nella dispensa, un locale grande tre metri per due. Ed è stato lì che ho visto il ladro. Questi aveva un coltello. Me lo ha puntato addosso».
«Io ho potuto difendermi con un cucchiaio che era l’unica cosa che avevo. Sono stato veloce e l’ho chiuso dentro alla dispensa. Poi ho chiamato la polizia».
Gli agenti, corsi immediatamente sul posto, hanno arrestato il ladro per rapina impropria. Si tratta di un marocchino di trentaquattro anni, senza fissa dimora, clandestino e pregiudicato.

L’uomo in qualche occasione si era recato a mangiare alla mensa e probabilmente l’aveva studiata per bene, fino a capire come introdursi all’interno.
Quella sera, munito di torcia, cacciavite e altri arnesi per lo scasso, ha forzato un paio di porte ed è riuscito ad entrare prima nella cucina e poi nella dispensa, riempiendo i sacchi con più di 300 euro di merce.
Quando ha sentito di essere in trappola, il ladro, ormai spacciato, ha tentato di fuggire spingendo violentemente il giovane a terra.
Vano il suo tentativo, perché in quel momento è arrivata la polizia che lo ha arrestato. «Non ho avuto paura» ha detto il giovane che non ha riportato ferite, ma mai avrebbe pensato di trasformare una tranquilla serata in un’avventura ad alto tasso adrenalinico.
La polizia si è congratulata con lo studente. Anche il vescovo gli ha fatto i complimenti: «Mi hanno messo al corrente dell’accaduto oggi a mezzogiorno (ieri, ndr) – racconta il vescovo – Certamente una cosa del genere è molto antipatica. Furti stanno capitando in molte chiese a causa della situazione che c’è in giro. Bisogna stare molto attenti, chiudere bene le porte e controllare».

Il danno, però, è frutto di un dramma ancora più grande, quello della povertà: «Furti di questo tipo vanno a porta via il cibo ai poveri. La guerra tra i poveri è molto brutta – continua Agnesi – Spero che fatti di questo tipo ci servano da una parte a essere prudenti, dall’altra a trovare soluzioni ai problemi di convivenza civile, continuando ad aiutare i bisognosi».
Fino a concludere con un pensiero per il giovane che non ha avuto paura di rischiare la sua vita per salvare il cibo della mensa: «Tanti complimenti – dice Agnesi – a chi si è accorto di quello che stava accadendo e ha dato l’allarme».