Sea Handling, la Ue non cambia Ora deciderà il Tribunale europeo

MALPENSA Restano nubi nere sul cielo di Malpensa.
O Sea Handling restituirà 360 milioni di euro a Sea spa e poi si metterà in proprio oppure dovrà essere venduta a privati che siano competitors sul mercato dei servizi aeroportuali a terra. La commissione europea è stata chiara, ieri, con i segretari generali regionali dei Trasporti di Cgil, Cisl e Uil. Per la direzione generale della commissione europea alla competition non ci sono molti margini di manovra per SeaH.
Entro la fine di maggio il tribunale della Corte europea deciderà sulla sospensiva della maxi multa e se il verdetto fosse positivo, il tempo non sarà tiranno.

Viceversa, la vendita dovrà essere immediata se la controllata di Sea non vorrà rischiare di fallire per incapacità a far fronte alla sanzione.
Per un’ora Stefano Malorgio (Filt Cgil) ha illustrato, ieri a Bruxelles, la situazione di SeaH e del mercato italiano preda di cooperative senza regole, diverso da quello europeo. Ha parlato degli introiti non aviation di Sea che possono essere utilizzati in vario modo e del percorso di risanamento già effettuato da SeaH, peraltro ormai parte di un’azienda dove il privato è già presente in dosi massicce.

Ma per la commissione europea le condizione di SeaH deve cambiare. Punto. A meno che il tribunale, appunto, non decida diversamente. Rocco Ungaro (Filt), Giovanni Abimelech (Fit) ed Enore Facchini (Uiltrasporti) rimarcano l’assenza della politica: chiederanno al nuovo governo Letta di attivarsi subito in questa direzione. Intanto la Cisl ha presentato la proposta di una newco, una nuova società da creare per risolvere il caso sea Handling. 

Sulla Provincia di Varese in edicola oggi, sabato 27 aprile, ampi servizi sulla vicenda

p.rossetti

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