Pro Patria, che sprecona! Il Treviso ne approfitta

TREVISO I tigrotti scuotono la pianta, ma i frutti li raccolgono i veneti.
Sono i biancoblù a prendere l’iniziativa a a salire sull’albero; arrivano vicini ai pomi che valgono punti, sono lì con la mano pronti a coglierli. Quasi li accarezzano, ma sono i trevigiani i più furbi e con un paio di guizzi sono loro a riempire il cesto godendosi la bontà.
Troppo severa la sconfitta per la Pro Patria, che comunque deve battersi il petto per aver sbagliato quattro nitide occasioni da rete e per essere stata ingenua nel farsi sorprendere con la porta di casa aperta: due sole distrazioni in tutta la partita pagate subito care senza che il Treviso abbia sudato più

di tanto.
La capolista ha penato una Pro che la pressava sulla sua trequarti le impediva di uscire; ha rischiato di capitolare, salvata solo dalla mira sbilenca di Serafini e compagnia.
E sul piede del capitano è capitata la più clamorosa palla-gol che avrebbe riaperto la gara già nel primo tempo. Un calcio di rigore che “Serafico” ha battuto addosso a Sartorello che ha avuto il solo merito di rimanere in piedi. E sul quel frutto da mangiare, gettato a terra quasi fosse marcio, la partita è finita.
Nella ripresa Cusatis ha cambiato le carte ridisegnando una squadra con una sorta di 4-3-3 che non ha saputo essere ficcante nei contropiedi e che si è mostrata troppo leziosa sulla linea dei venti metri. Troppe indecisioni e tentennamenti che hanno solo favorito la disposizione difensiva trevigiana non è apparsa di gran spessore; ma i numeri le danno ragione: solo quattro gol subiti.
La cronaca. La Pro Patria tiene il campo, crea un paio di occasioni da rete, ma a passare in vantaggio è il Treviso che in due minuti si trova sul doppio vantaggio. Il primo brivido è di Cortesi che al 9′ schiaccia di testa, ma sulla linea ci arriva con le unghie Sartorello. La risposta veneta è di Torromino che disegna una serie di dribbling in area e fortunatamente la palla finisce ad Andreoletti.
Al 27′ Ghidoli spara da venticinque metri una punizione che Sartorello respinge sui piedi di Dalla Costa: lui tira una botta a porta libera da tre metri mandando alto.
Sul rovesciamento di fronte, Giorico va via sulla sinistra e mette al centro un cross basso sul quale Ferretti va a chiudere in rete. E dopo due minuti Ferretti ruba palla a Taino in area e mette dentro con un gioco da ragazzi.
Taino al 39′ prova a rifarsi con un cross dalla sinistra che Di Girolamo tocca di mano. Il direttore di gara indica il dischetto sul quale va Serafini; il capitano si fa parare il destro e sulla respinta Dalla Costa di testa indirizza verso nell’angolino, ma Cernuto salva sulla linea di porta.
Nella ripresa non sono molti gli spunti di cronaca. La Pro crea diversi contropiedi, ma non è efficace nella zona calda. Ci prova Giannone al 25′ con un sinistro che va poco alto sopra la traversa, mentre al 29′ viene bloccato a terra da Sartorello. E, al quarto di recupero, Bruccini, si fa largo in area: spara un sinistro che va alto.
Il tiro del Brucio sintetizza la domenica no di una Pro Patria sprecona.
Giovanni Toia

e.romano

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