Da Lello Antoniotti a Mario Santana. Lo Speroni teatro di gol da antologia

Un viaggio nelle magie biancoblù con il giornalista Ottavio Tognola e il supertifoso Mario Bianchi. Il tacco al volo è un marchio di fabbrica. Il primo, di Amadeo, salvò la porta e aprì le porte della B

Un gioiello. Una perla. Roba da stropicciarsi gli occhi. Il colpo di tacco volante di contro l’AlbinoLeffe entra di diritto nella galleria dei gol più belli mai visti al “Carlo Speroni”. Ma la storia della Pro Patria è ricca di reti da antologia, di giocate sopraffine che, anche a distanza di anni (a volte di decenni), restano vive nella mente dei tifosi. Ricordiamone qualcuna, con la preziosa collaborazione del giornalista e del supertifoso .

Partiamo da lontano, riportando la macchina del tempo agli anni mitici della Serie A. Pro Patria-Fiorentina, 28 maggio 1950: i tigrotti conducono già 2-0 grazie alle reti di e . Manca un quarto d’ora alla fine quando – dopo aver ricevuto palla da su rimessa laterale – si beve nell’ordine: , , , e il portiere in uscita, prima di depositare la palla nella porta vuota: 3-0, il Lello li ha fatti viola, Busto Arsizio impazzisce di gioia.

Un’altra vittoria storica è quella del 22 aprile 1962, campionato di Serie B, epico 4-1 sulla Lazio: il terzo gol biancoblù porta la firma di ed è un capolavoro che manda in delirio i 15.000 (!) del “Comunale” di Busto (all’epoca non ancora intitolato a Carlo Speroni). Facciamo un salto in avanti, stagione 1975-75, Pro Patria-Monza: sul finale del primo tempo l’arbitro assegna una punizione ai tigrotti. I tifosi invocano : è la sua mattonella. Tutti si aspettano la botta di potenza, ma “Fritz” tira fuori dal cilindro una palombella imparabile. Chapeau.

Nel derby di ritorno col Legnano, stagione 1977-78, , il bomber coi baffi, delizia i tifosi bustocchi con una rete in semirovesciata. Splendido anche il contropiede solitario con cui decide il derby allo “Speroni” nella stagione ’80-’81. Indimenticabile il tuffo di testa di ad Asti: è il gol dell’1-3 (finirà 1-4). Da lustrarsi gli occhi il capolavoro di contro il Pordenone, siamo a metà anni ’80: il talento cresciuto nel Toro di Vatta riceve palla sulla tre quarti,

effettua un controllo volante spalle alla porta, e in girata scarica una conclusione imparabile nel sette: tutto magnifico. Da cineteca il gol di contro il Cesena di Iachini nel 2002. E come dimenticare il pallonetto sotto la traversa di nella finale di andata dei playoff con la Sangiovannese? Splendide anche le reti di e (su punizione) nel pazzesco 4-2 rifilato al Pisa nella stagione 2006-07. E la punizione di Tramezzani nello storico 4-3 sul Genoa è già entrata nella Hall of Fame biancoblù, così come l’altra bordata di Paolone nel derby di Coppa Italia vinto 3-1 allo “Speroni”.

Avvicinandoci ancora un po’ al presente non possiamo non citare il delizioso sinistro a giro di contro il Ravenna (26 aprile 2009) che corona un’azione corale da playstation in collaborazione con e . Da antologia il destro al volo di Guilherme Do Prado nel leggendario 5-4 sulla Reggiana, andata della semifinale playoff 2008-09. Senza dimenticare il gol in acrobazia di a Montichiari nel 2012 e la splendida rovesciata di a Castiglione il 2 febbraio 2013. Ma c’è anche un altro tacco d’oro nella storia della Pro Patria: non è servito a segnare un gol ma a evitarlo. Nel maggio del 1960 nega con un colpo di tacco una rete del Bolzano. I tigrotti chiuderanno la stagione con la promozione in B, con un punto in più degli altoatesini. Benedetto fu quel tacco.