Il Varese inciampa ancora: riuscirà ad iscriversi?

Bigiata la scadenza di ieri, non versati gli stipendi di marzo e aprile: sicuro un altro punto di zavorra. Fidejussione, la battaglia è aperta

Giornata relativamente tranquilla, ieri, sul fronte Catania. Tutto come da copione: queste inchieste sono come il mare. Tra un’onda e l’altra c’è la risacca, una forma più subdola di movimento: te ne accorgi solo se sei dentro, altrimenti sembra calma piatta.
La prossima ondata di news dovrebbe arrivare lunedì, quando ci saranno gli interrogatori di garanzia dei sette arrestati, cioè coloro che hanno messo in piedi il triste misfatto.

Ma la risacca, in queste ore, potrebbe portare con sé nuove rivelazioni collaterali, importanti per definire il quadro: per esempio, altri nomi di giocatori avversari avvicinati dalla cricca.
Al momento sono coinvolti e : dagli ambienti investigativi filtra la possibilità che nella faccenda sia impelagato un terzo giocatore del Varese, ma il rumor va preso con le pinze, come sempre in questi casi.
Mentre gli inquirenti siciliani lavorano a schiena curva su carte e intercettazioni, e in attesa di ciò che diranno Pulvirenti e i suoi accoliti lunedì, ieri l’attenzione si è spostata sulle scadenze amministrative a cui erano chiamate le società.

Ebbene, ci sono cattive notizie. Il Varese non ha onorato gli 800mila euro che avrebbe dovuto versare a titolo di stipendi e contributi per i mesi di marzo e aprile. I contributi possono arrivare più avanti, per gli emolumenti il passaggio era tassativo. Questo significa che ad andar bene nel prossimo campionato, qualunque sia, la penalizzazione non sarà più dei due punti già cristallizzati, ma di tre punti.
Zeaiter ha attribuito la situazione al fatto che «i

fondi che sono arrivati dall’estero sono stati bloccati dalle banche per vecchie pendenze». Prendiamo atto. Ma spiace che una proprietà che si è presentata parlando di stadio nuovo e di mirabolanti business scivoli sulla prima banale buccia di banana, fallendo uno snodo che dovrebbe essere di routine, anche sul piano morale. E la cosa più grave è che la stessa iscrizione alla Lega Pro, formalizzata ieri ma da corredare entro il 30 giugno (o al più tardi il 14 luglio) con la fidejussione, a questo punto è a forte rischio.

La fidejussione funziona con gli stessi criteri del mutuo per una casa: la banca concede il prestito – a copertura degli eventuali futuri debiti – solo se ritiene che il richiedente sia solido, affidabile e solvibile. Se al dunque mancherà questo tassello sarà dunque colpa del Varese, non certo della banca. Di più: bisognerà pure aver appianato gli ammanchi che hanno originato le penalità. Come si vede, urgono soldi freschi e copiosi. Parlare di possibile ripescaggio, in una situazione così confusa e delicata, è quantomeno paradossale: perchè è vero che la graduatoria tecnica mette i biancorossi in ottima posizione, ma per tornare subito in B va pagata l’una tantum da un milione e 200mila euro. Ci sono questi soldi?
Se niente di tutto questo si verificasse tra pochi giorni, avremmo già un re nudo: dita incrociate.