In 3.000 ai Giardini Varese è mondiale

Ieri sera hanno suonato i violini e le viole; da oggi – in acqua – ci sarà il suono dei remi che si incresperanno con il lago. Musiche diverse, stessa emozione: è Varese a riempirsi delle note di un grande evento.

I Mondiali Under 23 partono nella scenografia dei Giardini Estensi, sotto il cielo plumbeo di questa strana estate prealpina. “The land of rowing”, la terra promessa del remo, mostra il suo doppio volto: gli scorci della nostra piccola Versailles hanno accolto il mondo svelandosi nel loro fascino perfetto per una serata di gran gala, in attesa che sia la Schiranna a dar voce alle storie che più contano, quelle fatte di sudore e gloria.

Gli ingredienti per emozionarsi al pensiero di una Varese sotto i riflettori internazionali sono stati confezionati in una ricetta fatta di colori, quelli delle bandiere che hanno sfilato tra le ali di una folla curiosa e numerosa: dall’Australia allo Zambia, i cinquantuno vessilli sono stati portati sotto la grande fontana del parco da altrettanti volontari, un modo per significare lo stretto connubio che in questi Mondiali esiste tra due diversi gruppi di giovani ed orgogliose leve: quello degli atleti e quello appunto di coloro che con la loro disponibilità renderanno possibile lo svolgimento della manifestazione.

A chiudere la variopinta processione, il tricolore accolto da un boato e sorretto nel cammino dallo sguardo pulito e fiero di Sara Magnaghi e di Michele Manzoli, i nostri due capitani. A fare da colonna sonora alla sfilata, donandole una maestosità generale, ci hanno pensato gli arredi festivi del Nabucco di Giuseppe Verdi, eseguiti dall’orchestra polifonica e dal gruppo di voci bianche Ars Cantus, entrambi guidati dal maestro Giovanni Tenti.

Dopo la musica, le parole: il benvenuto di Varese e dell’Italia al popolo dei Campionati.

Il primo sul palco è il sindaco Attilio Fontana: «La nostra è una città di acqua e di montagna: dal lago al Sacro Monte, il caloroso saluto va non solo alla gente remiera, ma a tutti i turisti che vorranno scoprire le bellezze di cui ci possiamo fregiare».

Al presidente della Federazione Italiana di Canottaggio, Giuseppe Abbagnale, il compito degli auguri sportivi: «Sono onorato di affermare che questo sarà un Mondiale spettacolare, per la qualità tecnica dei ragazzi presenti e per lo splendido contorno: Varese vi farà venire voglia di tornare qui. Alla Nazionale italiana che rappresento chiedo di competere con vigore per onorare la maglia azzurra».

Jean-Christophe Roland, presidente della Fisa, ha concluso la parte istituzionale: «Dichiaro ufficialmente aperta l’edizione 2014 dei Mondiali Under 23 di canottaggio. Il tempo delle gare è arrivato: ringrazio il Comitato Organizzatore che ha sostenuto un duro lavoro per garantire le migliori condizioni agli atleti che ora si impegneranno nella competizione».

La suggestione finale è stata ancora una volta ricreata dalle bandiere: quella della Federazione internazionale, issata con l’accompagnamento dell’inno Fisa; quella europea, alzata tra le armonie dell’Inno alla Gioia; quella italiana, con le note di Mameli a seguirne il percorso verso la punta dell’asta.

La festa è proseguita con il concerto di Ars Cantus che ha tenuto compagnia ai 3.000 presenti fino al calare del buio. Varese si è presentata allo sguardo del globo per la terza volta in tre anni. In altri sguardi – quelli di Michele, di Sara e di tutti i nostri canottieri che lentamente hanno abbandonato i Giardini – sono racchiusi i sogni iridati e le nostre speranze.

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