«Legato al passato? Potete dirlo forte»

Toto Bulgheroni torna sulla polemica a distanza con Marino sull’elezione del presidente di Lega: «Allora ci si sedeva al tavolo con Porelli, Prandi, Viola e Scavolini. Si lavorava per il bene del basket»

Nei giorni scorsi , in occasione del talk show organizzato nel secondo giorno di festeggiamenti per il 70° anniversario della , era stato categorico su una sua eventuale candidatura a presidente della Lega Basket, con queste parole: «Non potrei mai fare il presidente di un organismo in cui ci sono soggetti che non pagano gli stipendi ai propri giocatori e in cui gli ultimi arrivati credono di poter insegnare ai vecchi. La lega attuale, per di più, non ha poteri. Vogliono fare il 6+6, ma dove li vanno a trovare i sei italiani?».

In questi ultimi giorni, ognuno ha avuto modo di dire la sua sulle parole di , e più o meno tutti si sono espressi sull’argomento con toni più o meno moderati. Compreso soprattutto l’attuale presidente di Lega Basket e della Enel Brindisi , probabilmente il bersaglio delle parole di Toto, e che qualche giorno fa al giornalista de Il Trentino ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: «Non ho ancora parlato con Toto Bulgheroni e mi auguro che le sue dichiarazioni riportate non siano effettivamente quelle che abbiamo letto.

Questo però mi fa capire come lui sia lontano da questo mondo da tanti anni perché le squadre che non pagano gli stipendi non possono giocare a pallacanestro e non possono iscriversi ai campionati. Ci vuole in assoluto la regolarità contributiva con il pagamento degli “F24” e ci vogliono ovviamente gli stipendi pagati. Nessuna società in questo momento ha dei lodi in atto per pagamenti e stipendi non corrisposti, quindi ritengo che sia stata una battuta magari mal interpretata. Il basket è in crescita: lo dicono allenatori importanti come e e ce lo ricordano anche i numeri degli spettatori nei palazzi. Credo si inizi a vedere una nuova luce: dobbiamo essere tutti bravi a non rilasciare dichiarazioni errate e a lavorare bene per il bene di questo sport».

Dopo tutto questo polverone di dichiarazioni, a tornare sulla vicenda giustamente è lo stesso Antonio Bulgheroni, che è una personalità che nel basket e non solo non ha certo bisogno di alcuna presentazione, e che ha diverse puntualizzazioni da fare in merito. Partendo da una premessa, a questo punto imprescindibile: «Ci tengo a fare anzitutto una premessa, che credo sia doverosa in questo discorso: è giusto sottolineare che nessuno, compresi i presidenti delle società di Serie A, mi ha chiesto se io avessi desiderato diventare il presidente di Lega. Ripeto, nessuno me lo ha chiesto personalmente. Il mio nome probabilmente è stato fatto da qualche giornalista dell’ambiente, senza che io venissi prima consultato. Ma non è un problema». Nonostante la sua candidatura si fondasse quindi su basi ben poco solide, il nome di Bulgheroni è uscito anche durante un’assemblea di Lega. E anche in questo dettaglio, Toto sente le necessità di spazzare il campo da ogni dubbio: «So che in assemblea di Lega è stato fatto il mio nome, è uscito nei vari discorsi. E chi me lo ha riferito, ha specificato che anche il presidente Marino è intervenuto e si è soffermato su due aspetti principali: che sono vecchio e che sono legato al passato. A queste considerazioni quindi mi sono permesso di rispondere nei giorni scorsi, senza voler essere polemico. Ho fatto un accenno anche alla serietà nella gestione di queste persone. Sono gli unici appunti che mi sono permesso di fare».

Sui due punti in questione, l’età e l’appartenenza al passato, però è necessario entrare nello specifico: «Sono vecchio? La carta d’identità dice qualcosa, inutile nasconderlo. Però nella mia vita ho conosciuto persone che sono già vecchie a 40 anni ed altre che ad 80 sono ancora giovanissime. Quindi penso che l’età sia poco indicativa nel discorso in questione. Entrando poi nel merito della seconda affermazione, sono legato al passato? Se il passato a cui ci riferiamo è quello in cui persone come Porelli, Prandi, Viola, Scavolini e altri si sedevano ad un tavolo e ragionavano assieme su come fare l’interesse del movimento e non il proprio, allora sì, sono davvero legato al passato». La chiosa finale quindi è molto chiara, ed in un certo senso chiude definitivamente la polemica: «Considerato il ruolo del presidente di Lega ed i poteri conferiti dalla federazione, mi sento di poter dire con molta onestà che non ho intenzione di diventare presidente di Lega».