Senza squadra e troppo troppo indietro. Aru si distrae e si fa sfuggire la maglia gialla

Chris Froome torna leader. Il sardo può rifarsi oggi in montagna

E ora non resta che attaccare, attaccare di nuovo, attaccare con più decisione. Nella tappa meno attesa, Fabio Aru perde la maglia gialla che torna sulle spalle di Chris Froome.

Sull’ultima côte a Rodez, il gruppo si fraziona ed il sardo resta molto indietro, senza il supporto della squadra. Ma anche per colpa sua, perché prendere uno strappo del genere in una posizione così arretrata comporta inevitabilmente dei rischi. Tutti gli altri uomini di classifica sono avanti e lui non può far altro che rincorrere, dovendo però cedere il vessillo da leader della corsa. A Rodez vince Michael Matthews, che sfrutta l’arrivo in leggera salita e supera Greg Van Avermaet ed Edvald Boasson-Hagen negli ultimi metri. Aru arriva addirittura a ventisei secondi dal vincitore, mostrando la prima defaillance di questo suo Tour de France perfetto finora. Era impensabile che, senza il supporto della squadra, potesse mantenere tanto a lungo la maglia gialla e ieri questa tesi è stata confermata.

Oggi tornano le montagne e, paradossalmente, questa situazione fa anche più comodo ad Aru: non dovrà più difendere bensì attaccare senza fare calcoli, cercando di sfruttare a suo favore il terreno che più gli si addice, la montagna. Come detto, il sardo ha tagliato il traguardo con ventisei secondi di ritardo da Matthews, mentre Froome ed Uran hanno perso un solo secondo. Bardet ha pagato cinque secondi, Landa quindici, Quintana venti e Contador ventidue. Uno sparpaglio finale che ha fatto malissimo al cavaliere dei quattro mori, rimasto solo come nei giorni scorsi: come detto, d’ora in poi, a causa di tutte le sfortune che hanno colpito la sua squadra, dovrà contare solo e soltanto sulle proprie forze, proprio così come fece Tom Dumoulin al Giro d’Italia. Non è impossibile, nonostante la concorrenza sia di valore altissimo.

Già oggi la prima resa dei conti sulle montagne: prima del secondo giorno di riposo, previsto per domani, ci sono quattro salite da scalare. Montée de Naves d’Aubrac, Côte de Vieurals, Col de Peyra Taillade e Côte de Saint Vidal per chiudere: due sono di prima categoria, il Montée de Naves d’Aubrac ed il Col de Peyra Taillade, specialmente quest’ultimo può essere un trampolino interessante per attacchi importanti che possono arrivare al traguardo. 8.3 chilometri al 7.4%, con punte al 14% che possono fare davvero male.

Chi ha gambe qui ci può provare, anche perché poi i giorni restanti di montagna nell’ultima settimana saranno soltanto due, pur con colossi come Galibier, Telegraph ed Izoard da superare.